Il tesoro di Putin by Jacopo Iacoboni & Gianluca Paolucci

Il tesoro di Putin by Jacopo Iacoboni & Gianluca Paolucci

autore:Jacopo Iacoboni & Gianluca Paolucci [Iacoboni, Jacopo & Paolucci, Gianluca]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2023-05-15T00:00:00+00:00


9.

Kirill e il Monte Athos.

Come la Chiesa ortodossa ha usato l’Italia

Spesso sono le liti, o eventi imprevisti, a squarciare il velo dell’omertà. Per ricostruirne una, che ci porterà dall’Italia, da Cagliari e Bari, fino ai santuari sul Monte Athos della cleptocrazia putiniana, dobbiamo rileggere un atto firmato davanti a un notaio romano il 26 luglio del 2013, da uno sconosciuto russo. Si chiama Vitaly Khomyakov. Nessuno In Italia letteralmente sa chi sia, è un russo senza storia spuntato quasi dal nulla, eppure sta firmando a Roma l’acquisto di uno degli alberghi storici più fascinosi di Cagliari, da cui sono passati attori, calciatori, lobbisti. Il venditore è uno degli imprenditori simbolo del potere locale, quel Romano Fanti che, partito dai rifiuti, era arrivato al turismo, costruendo una ragguardevole holding di servizi. La proprietà dell’immobile e la gestione dell’attività alberghiera sono divise dall’estate del 2013 tra due società, Reiservice Srl e Reistar Srl, entrambe ricondotte ad amministratori e soci russi. Ma perché questa struttura e questa separazione? Sappiamo, da una serie di contenziosi legali successivi sorti con il reale proprietario – al cui nome arriveremo presto –, che Khomyakov a un certo punto sparisce dalla circolazione e cambia nome. Diventa Vitaly Ioghint, come attesta un documento del consolato generale d’Italia a Lugano. L’uomo gode di protezioni che gli consentono di cambiare identità. Si fa una nuova casa e sparisce in Svizzera.

Basterebbe questo a rendere la storia suggestiva e piuttosto misteriosa, ma è solo l’inizio. A denunciare Khomyakov-Ioghint, accusandolo di «sottrazione di beni e intestazione arbitraria di quote sociali», è un altro russo, questa volta non uno sconosciuto. Si chiama Konstantin Goloshchapov e appartiene alla cerchia ristrettissima degli amici di San Pietroburgo di Putin. Fu anche uno dei suoi compagni di judo, e divenne in anni lontani il massaggiatore personale del futuro presidente della Russia, dopo che Putin era malamente caduto di schiena durante un allenamento. Goloshchapov l’aveva messo a posto. Mani miracolose, le riterrà sempre Putin. In tutti i sensi. Le denunce contro Ioghint saranno archiviate, lasceranno una scia di contenziosi che non toccano solo i due contendenti russi, ma anche tanti soggetti e imprese italiane che avevano già iniziato a lavorare alla ristrutturazione dell’hotel, poi bloccata. Il 9 maggio del 2014, a seguito di queste strane peripezie, di fronte allo stesso notaio avviene il passaggio d’intestazione da Khomyakov a un giovane ventiquattrenne, Dmitry Goloshchapov, il figlio di Konstantin.

Cagliari assiste a questa faida senza appassionarsi, se non proprio distratta. Benché siamo già in pieno 2014, l’anno dell’invasione russa in Crimea e Donbass, e quindi delle prime sanzioni comminate dall’amministrazione di Barack Obama a diversi oligarchi russi. Tra i russi colpiti ce n’è uno legato in maniera strutturale a Goloshchapov e a una serie di cospicui investimenti in Italia. Si chiama Arkady Rotenberg e abbiamo raccontato a lungo, nel libro Oligarchi, alcuni dei suoi possedimenti – e le sue vicissitudini – in Italia, dalla Toscana alla Sardegna a Roma. Goloshchapov è il presidente di una banca, Smp, di proprietà dei fratelli Rotenberg, Arkady e Boris.



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