Il Trono di Spade 1. Il Trono di Spade - Il Grande Inverno. by George R.R. Martin

Il Trono di Spade 1. Il Trono di Spade - Il Grande Inverno. by George R.R. Martin

autore:George R.R. Martin [Martin, George R.R.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2013-10-30T23:00:00+00:00


mini sono consapevoli che

se saranno catturati la loro vita non avrà alcun valore. Per questo non si tirano indietro di fronte al crimine, neppure il più atroce.»

«Il fermaglio, ragazzino.» L'uomo calvo allungò una mano.

«Prendiamo anche il cavallo» disse un'altra donna dalla faccia larga, i

capelli biondastri, più bassa di Robb. «Vieni giù. E in fretta.» Dalla manica

le scivolò in mano un coltello con la lama seghettata.

«No. Non posso...» disse Bran d'impulso.

L'uomo grande e grosso afferrò le redini prima che Bran potesse pensare

ice e fuggire al ga

a far voltare Danzatr

loppo. «Ma sì che puoi, signorino. E

lo farai... se capisci come vai a finire.»

«Stiv, guarda com'è legato sulla sella, guarda tutte quelle cinghie.» La

donna alta indicò con la lancia. «Forse sta dicendo la verità.»

ero che porta

«Cinghie, sì?» Da un fod

va al fianco, Stiv estrasse una daga. «Mai state un problema.»

«Cos'è che sei?» chiese la donna bassa. «Una specie di storpio?»

Bran s'infuriò. «Sono Brandon Stark, di Grande Inverno, e se non volete

finire male, farete bene a lasciarmi andare.»

«Ma certo che il ragazzo è uno Stark.» L'uomo dalla barba spelacchiata

gli rise in faccia. «Solo uno Stark può essere tanto stupido da minacciare là

dove qualcuno meno stupido implora.»

«Tagliagli via il cazzetto e ficcaglielo in gola» suggerì la donna bassa.

«Così sta zitto.»

«Sei cretina quanto sei

beccò

brutta, Hali» la rim

quella alta. «Da morto,

il ragazzo non vale niente, ma da vivo... Maledetti gli dei! Ma ci pensi cosa

ci paga Mance se gli diamo in ostaggio qualcuno del sangue di Benjen

Stark?»

«Alla malora Mance» imprecò l'uomo grande e grosso. «Vuoi tornarci,

là, Osha? E allora sei più cretina di Hali. Ti credi che ai fantasmi pallidi gli

importa se abbiamo un ostaggio?» Si voltò verso Bran e recise la cinghia

attorno alla sua coscia. Il cuoio si lacerò con un suono simile a un sospiro.

Era stato un colpo secco, distratto, che era andato a mordere in profondità. Bran abbassò lo sguardo. Nel punto in cui il coltello aveva tagliato anche la lana delle sue brache, vide la carne bianca messa allo scoperto. Un

momento dopo, il sangue cominciò a scorrere. Bran studiò la chiazza rossa

nessuna sensazi

allargarsi. Non provava

one, nessun dolore. Si sentiva estraneo alla ferita, come se quel sangue appartenesse a qualcun altro.

L'uomo grande e grosso ebbe un improvviso borbottio di sorpresa.

«Gettate le armi e io vi prometto una morte rapida e senza sofferenza»

ordinò Robb Stark.

Bran alzò uno sguardo pieno dell'ultima speranza. E la speranza era là.

La forza delle parole del fratello era minata dal modo in cui la sua voce era

incrinata. Robb era in sella, spada in pugno, la carcassa di un'alce di traverso al dorso del cavallo.

«Il fratello» disse l'uomo con la barba spelacchiata.

«Questo è un vero duro» lo derise

he chiamavala donna bassa, quella c

no Hali. «Vuoi metterti contro di noi, ragazzo?»

«Non essere sciocco. Uno contro sei.» Osha, la donna alta, mise in posizione la sua lancia. «Giù da cavallo, e getta la spada. Con i nostri ringraziamenti per le cavalcature e il bottino, tu e tuo fratello potete andare.»

Robb fischiò. I predoni

ttutito

udirono un suono a

di zampe su foglie bagnate. Tra i cespugli ci



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