Intrigo scozzese by Brisbin Terri

autore:Brisbin Terri [Brisbin, Terri]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
ISBN: 9788858913994
editore: Harlequin Mondadori
pubblicato: 2014-07-04T00:00:00+00:00

5

Nonostante la temibile reputazione che aveva quando si erano conosciuti, Connor non aveva mai alzato un dito su di lei. Nel breve istante che seguì la sua minaccia, Jocelyn si chiese cosa avrebbe fatto. Avrebbe dovuto sospettare quello che aveva in mente. Suo marito sapeva che il suo corpo gli apparteneva e ora avrebbe frugato nella sua anima sfruttando quella conoscenza contro di lei, come aveva fatto la notte prima. Jocelyn aveva voluto solo distrarlo, ma lui l’aveva reclamata come sua e le aveva dimostrato che gli apparteneva.

Gli bastarono pochi secondi e un bacio devastante per ottenere la sua resa.

La sua bocca era calda e insistente mentre le accarezzava le labbra con la lingua e la insinuava all’interno per assaporarla. I baci si susseguirono fino a lasciarla senza fiato, e cercare di eludere la sua bocca esigente non servì a nulla, perché subito lui la catturò con un altro bacio. Jocelyn sentì i seni inturgidirsi mentre la attirava a sé, annullando ogni spazio tra loro e infilando una gamba tra le sue finché non fu quasi a cavalcioni della coscia. La frizione degli strati di tessuto le trasmise un fremito delizioso. Sentì che la trasportava pochi passi all’indietro, finché non si trovò con le spalle contro la superficie dura della parete.

Connor si staccò dalla sua bocca solo un istante per sollevarla più in alto, usando il muro come sostegno; poi le infilò una mano sotto le gonne per farsi strada verso la pelle della coscia. Jocelyn si sentì tradire dal proprio corpo, che rispose inarcandosi contro di lui, quasi implorandolo di toccare il suo centro ardente. Lui le insinuò la lingua tra le labbra, strappandole un gemito quando le sue dita toccarono infine la pelle nuda e si spinsero lentamente sempre più vicino...

Rovesciando il capo all’indietro, contro la parete, ansimò, in preda a un desiderio quasi doloroso di avere di più. Connor le tracciò una scia di baci sul viso e lungo il collo, poi le abbassò la scollatura dell’abito finché i lacci cedettero. Allora tirò verso il basso l’orlo del corpetto e della camiciola, tempestandole di baci ardenti le spalle e l’attaccatura del seno, indugiando fino a farla impazzire di desiderio. Poi, proprio quando Jocelyn stava per sollevare i seni verso la sua bocca, li trovò.

I capezzoli si inturgidirono prima ancora che li toccasse con i polpastrelli ruvidi dei pollici e poi con le labbra. Continuò a stuzzicare le punte sensibili mordicchiandole e lambendole con audaci fendenti della lingua, finché non furono come due boccioli tumidi. Quando lei inarcò il busto, offrendoglieli, lui li accettò, risucchiandone uno nella bocca e mordicchiandolo delicatamente prima di passare all’altro. Jocelyn perse ogni cognizione del tempo e dello spazio, consapevole solo del piacere e della tensione che sentiva crescere dentro di sé.

Quando la sollevò e le fece allacciare le gambe intorno ai fianchi, glielo permise. Quando scostò le gonne che li dividevano e si sistemò in mezzo alle sue cosce, glielo permise. E quando sollevò il plaide strofinando il pene contro la clitoride, lo implorò di penetrarla.

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