(Kate Wise 5) Se fosse fuggita by Blake Pierce

(Kate Wise 5) Se fosse fuggita by Blake Pierce

autore:Blake Pierce [Pierce, Blake]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Autopubblicato
pubblicato: 2019-07-15T00:00:00+00:00


CAPITOLO QUATTORDICI

Quando Kate si svegliò appena dopo le cinque e mezza del mattino seguente, il sogno ancora le dominava la mente. Vedeva gli occhi sanguinanti di Terry guardarla come se lei avesse delle risposte, come se lei potesse sapere perché la versione da sogno di Melissa era morta. Per quanto persecutorio, il sogno le portò bruscamente un determinato pensiero in testa. Era un ovvio passo successivo del processo, ma si trattava di un pensiero che lei e DeMarco avevano atteso con pazienza.

Be’, pensò Kate andando in bagno a lavarsi i denti, la pazienza non è cosa per cui ho tempo al momento. Se non sarò a Washington per mezzogiorno, Duran saprà che gli ho disobbedito. Comincerà a telefonare. E io lo ignorerò. Non ho idea di quanto ci voglia prima che chiami Bannerman e i suoi per dar loro l’autorità di arrestarmi.

Ragionò su tutto questo mentre faceva del suo meglio con i capelli. Dopotutto, si era addormentata senza prepararsi bene per la notte, la sera prima. Le faceva male il collo e il sogno pareva essersi incollato proprio al centro della sua mente.

No, non aveva il tempo di essere paziente né di seguire le regole alla lettera. Aveva forse sei ore per combinare qualcosa. E per quanto odiasse imbrogliare DeMarco, sinceramente non pensava di aver molta scelta.

Sarebbe dovuta passare in ospedale e sperare di poter vedere David Lowell. Anche se dal punto di vista medico non era ancora a posto, doveva trovare un modo di parlarci. Negli ultimi trent’anni aveva parlato con numerose persone in vari stati di malattia – alcuni persino sul letto di morte. Sapeva quando insistere e quando ritirarsi. E senza DeMarco a tenerla d’occhio in cerca di un qualche errore, Kate pensava che forse sarebbe riuscita a cavarsela sull’orlo delle due.

Si stava legando la fondina, forse un minuto o due prima di uscire dalla porta, quando le squillò il telefono. Controllò il display e vide che era Bannerman. Quasi lo ignorò per partire in missione, ma pensò che non aveva senso evitare le sue chiamate. C’era sempre la possibilità che potesse avere informazioni che non aveva nessun altro. Quando si era lo sceriffo di una città delle dimensioni di Frankfield, le svolte in quasi tutte le storie in sviluppo arrivavano prima da te, persino quando in città c’era l’FBI.

Rispose, quasi con la sensazione di essere stata beccata. «Wise.»

«Agente Wise, sono Bannerman. Ho ricevuto una telefonata da David Lowell. È a casa. Apparentemente è arrivato a casa sua verso la mezzanotte di ieri, circa un’ora dopo essere stato dimesso. L’ospedale non si è preoccupato di chiamare quando gli è stato dato l’ok per parlare con noi, come avevo richiesto io. Però ho appena attaccato con lui. Pare che non sia riuscito a dormire e che voglia parlare con noi – vuole scoprire chi ha ucciso sua moglie e perché.»

Adesso aveva davvero la sensazione di essere stata beccata. Era sollevata di sapere che Lowell fosse a casa e più che disponibile a parlare con loro, però allo stesso tempo lavorare insieme a Bannerman e DeMarco l’avrebbe solo rallentata.



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