La Casa Della Seta by Anthony Horowitz

La Casa Della Seta by Anthony Horowitz

autore:Anthony Horowitz [Horowitz, Anthony]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788852022487
Google: f7vOGViYYBsC
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2012-01-23T23:00:00+00:00


12

LE PROVE DEL CASO

Mai prima di allora avevo messo piede in un tribunale di primo grado, e tuttavia, mentre mi avvicinavo al massiccio e austero edificio in Bow Street in compagnia di Lestrade, provai uno strano senso di familiarità, come se la mia convocazione fosse giusta e la mia presenza in qualche modo inevitabile. Lestrade doveva aver notato l’espressione sul mio volto, poiché fece un sorriso mesto. «Suppongo che non avrebbe mai immaginato di trovarsi in un posto del genere, dottor Watson, vero?» Risposi che era come se mi avesse letto nel pensiero. «Ebbene, le suggerisco di pensare a quanti altri uomini sono passati di qui grazie a lei. A lei e a Mr Holmes, voglio dire.»

Aveva ragione. In quel luogo terminava il processo che spesso eravamo stati proprio noi a innescare, il primo passo nel tragitto che conduceva all’Old Bailey e poi, in alcuni casi, alla forca. È curioso che proprio adesso, al termine della mia carriera di scrittore, mi trovi a pensare come ogni mio racconto si chiudesse con lo smascheramento o l’arresto di qualche canaglia, e che da quel punto in poi, quasi senza eccezioni, avevo dato semplicemente per scontato che il destino di quegli individui non fosse più di alcun interesse per i miei lettori. Così li avevo abbandonati, come se la loro esistenza fosse giustificata soltanto dai loro atti criminosi, e una volta risolti i casi essi avessero cessato di essere persone in carne e ossa, con un cuore pulsante e uno spirito afflitto. Mai una volta mi sono soffermato a considerare la paura e l’angoscia che dovevano aver provato varcando quelle porte a battenti e percorrendo quei tetri corridoi. C’era stato qualcuno che aveva versato lacrime di pentimento o recitato preghiere per la propria salvezza? Qualcuno che aveva continuato a battersi fino alla fine? Non me ne importava. Queste cose esulavano dalla mia narrazione.

Ma tornando con la memoria alla gelida giornata di dicembre in cui Holmes si trovò ad affrontare quelle forze che tante volte era stato lui stesso a scatenare, sorge in me il dubbio di aver fatto un torto a tutti loro, perfino ai delinquenti crudeli come Culverton Smith o subdoli come Jonas Oldacre. Ho scritto quelli che vengono definiti racconti polizieschi. Il caso ha voluto che il mio investigatore fosse il più geniale di tutti. Ma in un certo senso, se era diventato quello che era, il merito andava agli uomini e anche alle donne con cui si era dovuto scontrare, e io li avevo messi da parte con troppa noncuranza. Entrando in tribunale mi tornarono alla mente tutti quanti, con forza, ed ebbi quasi l’impressione di sentirli gridare: “Benvenuto. Sei uno di noi, adesso”.

L’aula di tribunale era quadrata e priva di finestre, con panche di legno e transenne e lo stemma reale sulla parete di fondo. In quel punto sedeva il giudice, un uomo anziano e austero dal cui portamento traspariva un che di inflessibile. Davanti a lui sorgeva un palchetto cinto da una ringhiera, ed era lì che venivano



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