La donna dagli occhi di smeraldo by Stacia M. Brown

La donna dagli occhi di smeraldo by Stacia M. Brown

autore:Stacia M. Brown [Brown, Stacia M.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Historical, Fiction
ISBN: 9788858506912
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2012-06-25T22:00:00+00:00


13

Tranne che per qualche mucchio di paglia sparso dove era stata la balconata, il fondo dell’aula era vuoto quando riprese il processo a Rachel. La paglia copriva i punti in cui le assi del pavimento erano macchiate del sangue degli spettatori feriti. Il pubblico non diede segno di accorgersene e, quando le porte dell’aula si aprirono, tornò ad affollarsi come la volta precedente. Dopo che le prime file si furono riempite, molti rimasero in piedi oppure si misero dove capitava, sedendosi per terra sulle giubbe e sui mantelli. Alcuni si erano portati dei cesti di pane e della birra per mangiare e bere mentre assistevano al processo.

«Silenzio!» intimò l’ufficiale giudiziario.

Ci siamo, pensò Bartwain al sicuro sulla sedia a rotelle che White aveva spinto in prima fila. Questa volta, era accompagnato dal segretario.

La sera prima, a letto, sua moglie aveva voluto sapere perché non si fosse adoperato di più per aiutare l’imputata. «Non spetta a me aiutarla» le aveva detto. «La legge, innanzi tutto. Rachel Lockyer è venuta meno al dettato della legge. Questo è incontrovertibile.»

«Ma se a lei fosse venuto meno l’aiuto del prossimo? Non esiste la grazia?»

«La legge è grazia» aveva replicato irritato Bartwain. «Dà forma, struttura, ordine.»

Mathilda aveva scosso la testa. «Lo sai che una volta ho dato alla luce un bambino morto.»

Se ne ricordava. Non gli andava di ripensare a quel periodo. «Sì,» aveva risposto più calmo «ma la legge non si occupa di una situazione come la tua. La legge non si occupa delle donne sposate.»

«Perché?» aveva insistito. «Le donne sposate sono incapaci di fare del male? Mi piacerebbe conoscere la brava madre di famiglia che non ha mai sognato di investire suo marito con il carretto della spazzatura. Vorrei proprio conoscerla.»

L’aveva supplicata di lasciarlo dormire.

«Dormirai quando avrai risposto alle mie domande» aveva detto Mathilda.

Il messo del tribunale stava chiamando Mary du Gard al banco dei testimoni.

Alto là, pensò Bartwain. Fermi tutti. Non state riprendendo il processo dal punto in cui si è interrotto la scorsa settimana. Prima che crollasse quella dannata balconata, eravamo alla dichiarazione dell’imputata. Chi è convenuto in giudizio deve fare una dichiarazione, deve dirsi «colpevole» o «non colpevole».

L’investigatore si girò sulla sedia per guardare il suo segretario. White gli restituì l’espressione offesa; anche lui aveva notato la svista. Bartwain lanciò un’occhiata a Griffin. Non è qui che ci siamo interrotti, idiota, pensò. Porta l’imputata al banco e dille di fare la sua dichiarazione. Se non segui la procedura, fai della legge una burletta. Ma sembrava che nessuno avesse notato.

Bartwain ordinò a White di andare ad avvertire il procuratore. «Non riesco a manovrare questa maledetta sedia» brontolò adirato. «Andate voi a dirglielo per conto mio.»

White si avvicinò quatto a Griffin che leggeva i suoi appunti. Questi ascoltò l’osservazione che il segretario gli sussurrava, gli disse qualcosa all’orecchio e poi si girò verso l’investigatore con un sorriso puerile. White ritornò sui suoi passi, sbattendo contro gli angoli delle panche riservate al pubblico.

«Cosa ha detto?» volle sapere Bartwain.

«Ha detto che non dovete preoccuparvi; giustizia sarà fatta.



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