La fattoria degli animali - Classici Ragazzi by George Orwell

La fattoria degli animali - Classici Ragazzi by George Orwell

autore:George Orwell [Orwell, George]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2022-04-06T22:00:00+00:00


E questo fu il canto intonato ogni domenica mattina dopo l’alzabandiera. Ma per qualche motivo gli animali non ritennero mai né le parole né la musica all’altezza di Bestie d’Inghilterra.

CAPITOLO 8

Qualche giorno dopo, quando il terrore causato dalle esecuzioni si attenuò, alcuni animali ricordarono – o credettero di ricordare – che il Sesto Comandamento decretava: “Nessun animale ucciderà un altro animale”. E sebbene nessuno ne facesse menzione alla presenza dei maiali e dei cani, tutti avevano la sensazione che le uccisioni non quadrassero con queste parole. Clover chiese a Benjamin di leggerle il Sesto Comandamento, e quando Benjamin, come al solito, disse che si rifiutava di immischiarsi in simili faccende, lei andò a chiamare Muriel, che lo lesse a voce alta: “Nessun animale ucciderà un altro animale senza motivo”. Chissà perché le ultime due parole erano sfuggite alla memoria degli animali. Al tempo stesso si rendevano conto che il Comandamento non era stato violato, poiché c’era chiaramente una buona ragione per uccidere i traditori alleatisi con Snowball.

Per tutto l’anno gli animali lavorarono ancora più sodo di quello precedente. Ricostruire il mulino, con muri spessi il doppio, finirlo per la data stabilita e farlo contemporaneamente al lavoro nella fattoria era una fatica tremenda. C’erano volte in cui agli animali sembrava di lavorare per più ore e di non mangiare meglio rispetto ai tempi di Jones. La domenica mattina Squealer, tenendo ferma con lo zampetto una lunga striscia di carta, leggeva elenchi di cifre per dimostrare che la produzione di ogni categoria di derrate alimentari era aumentata del duecento, trecento o anche cinquecento per cento a seconda dei casi. Gli animali non avevano motivo di non credergli, specie perché non ricordavano più bene com’erano le condizioni di vita prima della Ribellione. Comunque, c’erano giorni in cui avrebbero preferito avere meno cifre e più cibo.

Ora tutti gli ordini venivano impartiti tramite Squealer o un altro maiale. Napoleon si faceva vedere in pubblico non più di una volta ogni quindici giorni. Quando compariva era scortato non solo dal suo seguito di cani ma preceduto pure da un galletto nero che marciava a mo’ di trombettiere e prorompeva in uno squillante chicchirichì prima che Napoleon aprisse bocca. Anche nella casa padronale, si diceva, Napoleon abitava in appartamenti separati da quelli degli altri. Consumava i pasti da solo, con due cani a servire in tavola, e usava sempre il servizio di piatti buono, il Crown Derby, che faceva bella mostra di sé nella vetrina del soggiorno. Fu altresì annunciato che ogni anno dal fucile sarebbe partito un colpo nel giorno del compleanno di Napoleon, e così pure in occasione degli altri due anniversari.

Ora non si parlava più di Napoleon semplicemente come di “Napoleon”. Ci si riferiva a lui sempre in tono formale come “il nostro Leader, il Compagno Napoleon” e ai maiali piaceva creare per lui dei titoli quali Padre di tutti gli animali, Terrore dell’umanità, Protettore degli ovili, Amico degli anatroccoli e simili. Nei suoi discorsi Squealer parlava, con le lacrime che gli scendevano lungo



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