la paura di montalbano by andrea camilleri

la paura di montalbano by andrea camilleri

autore:andrea camilleri [camilleri, andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


«Va bene. Galluzzo! Mettiti come ti dice Grazia.» La picciotta trattò a Galluzzo come una vetrinista tratta un manichino. Alla fine disse:

«Ecco, quanno lo vitti, stava propio accussì.»

«Se stava accussì, in faccia non l'hai potuto vedere, ti voltava già le spalle.»

«E perciò in faccia non lo vitti.»

«Torna al tuo posto allato al letto. Appena dico via, tu, Galluzzo, ti fai di corsa la scala e nesci dalla porta d'ingresso che è aperta. Tu invece mi fai vedere come ti sei armata e come hai assicutato l'assassi

no. Pronti? Via!»

Galluzzo partì, Grazia si raddrizzò, raprì il cascione del comodino, pigliò un revorbaro immaginario e si precipitò addosso a Galluzzo.

«Fermi! Tornate qua. Rifacciamo tutto.»

Per un attimo, gli parse d'essere uno di quei registi incontentabili diventati leggendari nel cinema.

«Stavolta facciamo un'aggiunta. Tu, Grazia, gli spari come hai fatto quella notte. Gridi: "Pum!!!". E tu, appena la senti, ti fermi dove ti trovi ti trovi.»

Tre volte ripeterono la scena e ogni volta il "Pum!" di Grazia bloccò Galluzzo proprio sulla porta d'ingresso. I tempi corrispondevano perfettamente.

«Andiamoci ad assettare in cucina.»

Galluzzo si scolò due bicchieri d'acqua uno ap

presso all'altro.

«La preparo tanticchia di pasta al suco?» propo

se Grazia.

«Perché no? Intanto che prepari, Galluzzo e io andiamo a pigliare aria. Quand'è pronto ci chiami.» «È soddisfatto?» fu la prima cosa che spiò Gal

luzzo.«Abbastanza. Resta un particolare da chiarire.» «Quale?»

«Lo spierò a Grazia mentre mangiamo.» Galluzzo parse offeso, se ne stette un pezzo muto.

Poi non seppe resistere a rifare una domanda che non aveva avuto risposta.

«A chi hanno ammazzato?» «A Dindò.»

Galluzzo fece la faccia di chi si sente pigliato dai turchi.

«Il garzone del supermercato?!» «Sì.»

«E che può averi fatto di male quel pòviro disgraziato?»

«Be', qualche cosa può averla fatta.» «Ma che cosa?»

«Per esempio, ammazzare a Gerlando Piccolo.» Per non cadere 'n terra, le gambe improvvisamen

te fatte di ricotta, Galluzzo dovette appoggiarsi alla parete della casa.

«Vuo... vuole babbiare?» balbettò. «Non ne ho gang.»

Galluzzo si passò le mani sulla faccia. Poi sbarracò gli occhi perché aveva capito che se due più due facevano quattro...

«Ma allora a sparare a Dindò è stata Grazia!» fece.

«Esattamente. E siamo venuti qua perché volevo controllare se la picciotta ci aveva detto la verità.»

C'era un pozzo, allato alla casa, Montalbano lo rag

giunse seguito da Galluzzo che pareva un pupo coi fili rotti, calò il caco, lo inchì d'acqua fresca, lo tirò su.

«Vieni a lavarti la faccia. E non dire niente a Grazia.»

Mentre Galluzzo si lavava, Montalbano s'addunò che la finestra che gli stava davanti era quella della cucina, dintra si vedeva la picciotti che traffichiàva. Si avvicinò di qualche passo. Niente c'era in lei di quella billizza che tanto l'aveva impressionato la sera avanti, si trattava ora di una normalissima diciottina, né beddra né laida, che stava conzando una tavola. Se Livia l'avesse vista in quel momento, avrebbe certamente pinsato che Salvo le contava le sue personali fantasie spacciandogliele per realtà. Grazia, sentendosi osservata, isò la testa e gli sorrise.

«Potete venire, è pronto.»

S'assittarono e mangiarono in silenzio. Alla fine il commissario disse:

«Il Buco era ottimo. Dove l'accatti?»

«Non è accattato.



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