La seconda estate by Cristina Cassar Scalia

La seconda estate by Cristina Cassar Scalia

autore:Cristina Cassar Scalia [Cassar Scalia, Cristina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura, Generica, Narrativa
ISBN: 9788820090968
Google: c9KlAwAAQBAJ
Goodreads: 27211425
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2014-06-03T00:00:00+00:00


9

CLAUDIA non riusciva ancora a credere che il suo sospetto potesse rivelarsi fondato. Per sicurezza evitava di chiedere a Lea una spiegazione, così continuava a rimanere nel dubbio. Però spiegherebbe molte cose, pensò.

Da giorni ormai, da quando Lea le aveva mostrato quelle vecchie fotografie, Claudia era profondamente turbata, ma non osava fare domande.

La sua amica era felice, radiosa, al settimo cielo. Una Lea decisamente diversa da quell’immagine che Claudia, forse a torto, le aveva attribuito da quando la conosceva. La placida, calma, serena Lea, che con la sua aria tranquilla le aveva sempre trasmesso sicurezza, aveva lasciato il campo a una donna iperattiva ed entusiasta. Non intendeva importunarla con domande indiscrete.

Lea era la dimostrazione che tutto può accadere, anche cose su cui non si scommetterebbe un soldo, eventi da periodo ipotetico del terzo tipo. Era incoraggiante.

Quella mattina, Claudia aveva disertato una lezione all’università. Da qualche tempo le succedeva di frequente. Era consapevole che il suo sesto anno di Medicina si stava prolungando un po’ troppo, ma da qualche tempo il padre si sentiva in dovere di farglielo notare sempre più spesso e la cosa la infastidiva. Eppure non riusciva a rimettersi in carreggiata.

Non era mai stata una grande studiosa, ma la facoltà di Medicina l’aveva scelta lei, con convinzione, e non se n’era mai pentita. Solo che, per svariati motivi, primo tra tutti una delusione sentimentale che l’aveva toccata molto, non ne tollerava più l’ambiente. Soprattutto, Claudia sentiva di dover trovare, a venticinque anni compiuti, una sua strada, una sua vita.

Forse avrebbe dovuto andarsene da Roma, cambiare città. Quante volte aveva già pensato di farlo? Però ogni volta aveva desistito. In fondo le dispiaceva l’idea di lasciare suo padre, i suoi luoghi, gli affetti, per andare alla ricerca di qualcosa che lì non riusciva a trovare. Soprattutto, le dispiaceva lasciare Lea, che era ormai diventata una figura fondamentale nella sua vita.

Quel pomeriggio stava andando proprio da lei. Non l’aveva vista spesso negli ultimi tempi; presa dal nuovo andamento della sua vita, l’amica non aveva avuto molto tempo per lei. Claudia le aveva telefonato tante volte, ma non aveva avuto modo di incontrarla. Quel Giulio aveva monopolizzato quasi del tutto la sua attenzione, e la sua presenza piuttosto frequente l’aveva distratta da qualunque altro impegno. Ma Claudia non ci stava male, nessuno meglio di lei sapeva quanto Lea meritasse tutto ciò.

Nel vecchio ascensore di legno del palazzo di Lea, mentre saliva, Claudia si guardò allo specchio. Non si piacque, come al solito, e notò solo i propri difetti: il naso appena più pronunciato del normale, la bocca un po’ larga. Non vide i suoi begli occhi nocciola, il viso grazioso, i capelli scuri lisci e setosi, il fisico snello. Non si spiegava, Claudia, come fosse possibile che tanti ragazzi la trovassero interessante e le stessero appresso. Doveva migliorare la sua autostima, Lea glielo predicava da anni.

L’amica l’accolse con un sorriso smagliante. «Eccoti qui!» esclamò.

Claudia le mosse un affettuoso rimprovero. «Finalmente sei tornata reperibile.»

Lea allargò le braccia. «Hai ragione.»

Claudia si andò a sedere sulla sua sedia preferita.



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