L'occasione perduta by Maria Masella

L'occasione perduta by Maria Masella

autore:Maria Masella [Maria Masella]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: F
editore: SAGA EGMONT
pubblicato: 2023-10-16T00:00:00+00:00


5

M arion cambiò posizione e si raggomitolò sul sedile: viaggiavano da più di mezz’ora e avevano parlato ben poco. Sean doveva essere di cattivo umore o forse aveva dormito male, però il suo viso non mostrava segni preoccupanti. Forse era uno di quegli uomini a cui non piaceva parlare guidando, oppure ammirava il paesaggio anche se doveva conoscerlo a memoria.

«Ti annoi?»

La domanda stupì Marion, ancora una volta aveva la sensazione che lui riuscisse a leggere i suoi pensieri. «No. Cercavo di non disturbarti», rispose dandogli appena un’occhiata di sfuggita.

«Primo: non mi disturbi mai. Secondo: pensavo che tu volessi riposare un po’.»

Marion si sgranchì, accentuando il languore del gesto, «Io ho dormito benissimo.»

«Si vede dal tuo viso: non un’occhiaia, non un segno.» L’uomo fece una pausa. «Io dopo due o tre ore passate a rigirarmi nel letto ho rinunciato a dormire.»

«Neppure il tuo viso ha occhiaie o segni.»

Sean distolse per un attimo gli occhi dalla strada e la guardò. «La ferma in Marina ha questo di positivo: ci si abitua a non dormire e a restare lucidi.»

«Come mai la Marina?»

«Il mare è una tradizione di famiglia. È l’unica via di fuga consentita ai maschi dei Matheson», concluse Sean con un po’ d’ironia.

«E alle femmine?»

«Le femmine? Mi sai dire che bisogno hanno di fuggire se noi ce ne siamo andati? La famiglia è stata governata da mia nonna, poi da mia madre, poi, alla morte di mia madre, di nuovo da mia nonna. Ora Hannah. Noi uomini non comandiamo, in casa.» Si girò a guardarla. «Soddisfatta, Marion?»

«Soddisfatta.»

E di nuovo il silenzio li avvolse, mentre l’auto affrontava i tornanti nel punto più alto: si avvicinava il tratto dove lei per poco non aveva provocato un incidente.

Dette un’occhiata al profilo di lui: nessun indizio che facesse intuire che aveva riconosciuto il posto. Sembrava rilassato e concentrato insieme.

Ed era anche bello, si disse Marion. Come aveva potuto pensare che non lo fosse! Il maglione di sheetland con i colori del sottobosco d’autunno sembrava pensato per lui, per il colore della sua pelle e dei suoi capelli… I pantaloni di Harris tweed erano vecchiotti ma ben tenuti.

Marion chiuse gli occhi e ammise con se stessa di volere quell’uomo, di volerlo nel suo letto e nella sua vita.

Con lui aveva sbagliato tutto, ogni volta, ma forse non tutto era perduto se lui l’aveva invitata a Inverness. Anche se suonassero e cantassero in modo orribile, si confessò Marion, comunque li amerei lo stesso.

Vide Sean trafficare con lo stereo. Se mette quella registrazione ci può essere solo una spiegazione: ha la seconda vista, è uno di quei mezzi stregoni delle leggende scozzesi, uno di quelli che prevedono il futuro e distillano filtri d’amore. Con me non ha bisogno di filtri.

«Hai nominato Bob Dylan in un certo modo, ieri sera. Ho immaginato che non ti facesse piacere ascoltarlo.»

«Ogni volta mi tocca il cuore come la prima volta. Sarà passato di moda, vecchio, superato, quello che vuoi, ma lo amo. E tu?»

Come risposta Sean pigiò il tasto di accensione. Marion chiuse gli occhi, sentendo che la musica la cullava, sentendo la presenza di Sean accanto a sé.



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