Manuel by Carmen Bruni

Manuel by Carmen Bruni

autore:Carmen Bruni [Bruni, Carmen]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, Contemporary, General
ISBN: 9788829512331
Google: nRBwDwAAQBAJ
editore: Publisher s13928
pubblicato: 2018-06-19T00:00:00+00:00


***

Puah, ridicolo. Davvero ridicolo. Talmente tanto da sembrare il classico protagonista da romanzo rosa: bellissimo, irriverente e stronzo.

Leggere di un ragazzo così fra le pagine di un libro è elettrizzante e apre scenari da attorcigliamento di stomaco. Nella vita reale è solo attorcigliamento di stomaco.

Mi accarezzai gli zigomi con il pennello del blush per dare un po’ di colore al mio viso pallido, anche se di certo ci avrebbe pensato lui a farmi incendiare.

«Nonna, sicura che posso uscire?» Andai a sedermi sul bordo del letto a fianco a lei e l’abbracciai posando la testa sul suo petto. «Non voglio lasciarti da sola, posso disdire l’appuntamento.»

Mi era completamente passato di mente che la mamma lavorava, e in quei casi ero sempre restia ad allontanarmi dalla nonna. Temevo che potesse trovarsi in difficoltà e non avesse nessuno vicino a cui chiedere aiuto.

«Tu non disdirai nessun appuntamento, amore mio. Io non ho mica bisogno della badante.» Arricciò le labbra. «Non per il momento almeno.»

«Non c’entra niente.»

«Sono già sotto le coperte» mi ricordò sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Mi metterò a dormire non appena uscirai.»

Gonfiai le guance e sollevai la testa per guardarla. Si era tolta gli occhiali e due piccoli segni scuri le marcavano i lati del naso. Sotto al mento aveva un morbidissimo eccesso di pelle che andai a solleticare con le dita. «Non farò tardi.»

«Pensa soltanto a te stessa per una volta. Non sta per finire il mondo e tu hai bisogno di vivere con la spensieratezza che si merita una giovane ragazza della tua età. Intesi?» Sollevò le sopracciglia grigie sfidandomi a contraddirla.

«Ci proverò.»

«Stai benissimo comunque.» Mi diede un’occhiata fugace con i suoi grandi occhi castani. «Il cretino si mangerà le mani per averti discaricato.»

«Scaricato» risi dandole un altro abbraccio.

Considerai che se Manuel avesse sentito la nonna che lo insultava, sarebbe stato capace di discutere animatamente con lei finché non l’avesse fatta stramazzare al suolo esausta, proprio come faceva con me.

Chissà come lo sopportavano i suoi genitori e i suoi fratelli, sempre se ne aveva. E i suoi poveri amici?

Mi misi in piedi e aprii l’armadio per guardare la mia figura intera nello specchio rettangolare. Avevo indossato un abitino blu notte con lo scollo a V sia davanti che dietro. Arrivava a metà coscia e aveva delle piccole grinze laterali; ai piedi calzavo degli stivaletti alla caviglia con il tacco alto.

Sì, ero in tiro, ma non potevo presentarmi al Bite come una sciattona. Era un locale frequentato da ricconi che avevano di per sé la puzza sotto il naso e non avevo alcuna intenzione di trasformarmi nel loro argomento di discussione.

«Nonna, mi presteresti cinquanta euro?» Abbassai il tono della voce, sbirciando la porta chiusa alle mie spalle. «Io sono a secco, domani vado a prelevare e te li restituisco. Ma non credo di spenderli tutti.»

«C’è bisogno che me lo chiedi? Quello che è mio è anche tuo.» Agitò una mano verso la parte inferiore dell’armadio dov’erano incastrati quattro cassettoni. «Il primo, in alto a destra, dentro uno sciarpone rosso» sussurrò.



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