Memorie di un cuoco di un bordello spaziale by Massimo Mongai

autore:Massimo Mongai [Mongai, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788873710219
Google: QTXwieQFfDgC
editore: Robin Edizioni IT
pubblicato: 2003-12-15T20:08:47.112000+00:00

* * *

Rimasi a bordo; ovviamente un cuoco serviva, un cuoco, in realtà, serve sempre.

Per di più, per sei mesi lui e tutto l’equipaggio avevano mangiato solo cucina robotica, visto che il cuoco originario si era ammalato di maldispazio ed era stato scaricato su un pianeta e, con tutte le cose che avevano avuto da fare, non avevano avuto modo di sostituirlo con un professionista. Peppe si era improvvisato cuoco, ma non era all’altezza né mia né comunque di un professionista. Ariel mi fece giurare, però, e mi sottopose a una ferma a tempo indeterminato, a paga piena da marine, registrando tutto sul computer di bordo.

Stavolta ero arruolato a tutti gli effetti.

Non esiste una differenza esatta e netta fra una AES commerciale e una militare, ed è ovvio. Non a caso ci sono marines a bordo di entrambe, non a caso il potere che ha il comandante è lo stesso e quasi assoluto in entrambi i tipi di nave.

Le condizioni in cui entrambe le navi si possono trovare sono sempre le stesse e possono essere al limite della sopravvivenza; anzi, spesso lo sono. Ma è vero anche che la violenza fisica come risposta a un problema, se a volte può essere necessaria, va modulata. Il che vuol dire che a volte deve essere modulata verso il basso, ma a volte verso l’alto...

...ho già detto che le guerre interplanetarie sono praticamente impossibili, per l’ottimo e buon motivo che sono estremamente distruttive prima di tutto (e che ci fai di un pianeta quando lo hai conquistato, se è tutto radioattivo?) ma soprattutto perché nessuno vuole esserne coinvolto, dato che il commercio interspecie cessa immediatamente appena si sa che uno o più pianeti sono coinvolti in una guerra “vera”.

Vengono messi in quarantena, da tutti quelli che fanno affari, una quarantena che può durare anni, fra l’altro, perché tutti sono disposti a credere che un pianeta è in guerra, e pochi che la guerra sia finita.

...le specie senzienti che arrivano nell’Agorà, e cioè quelle che sono in grado di costruire navi spaziali vere, sono tendenzialmente poco aggressive. Tutte hanno nel loro passato periodi di guerra più o meno intensi, ma tutte arrivano allo spazio solo quando hanno risolto, almeno nella sostanza, questo loro problema di aggressività senza trasformare il loro pianeta in una palla radioattiva. E ce ne sono, di palle radioattive, in giro per l’universo, a ricordare sempre a tutti che l’aggressività e l’intelligenza messe insieme non pagano granché. Certo, per le specie vegetariane, è più facile sopravvivere a questi rischi di quelle carnivore od onnivore come la nostra: gli erbivori non hanno bisogno di imparare a tendere gli agguati all’erba, per cui non sviluppano molte capacità di lotta o di aggressività, se non quelle difensive: corna, non denti aguzzi.

Dicevo delle differenze fra AES militari e quelle commerciali. Le differenze strutturali, e tecnologiche sono poche, quelle organizzative sono maggiori; ma ci sono, soprattutto sotto forma di maggiore difendibilità, un maggior numero di schemi di sopravvivenza, e nella presenza a bordo di armi di distruzione di massa, che, non c’è niente da dire, esistono ancora e sono pericolose.

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