Mistero Caravaggio by Costantino D'Orazio

Mistero Caravaggio by Costantino D'Orazio

autore:Costantino D'Orazio [D’Orazio, Costantino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2021-04-26T12:00:00+00:00


10

È così il paradiso?

– Michelangelo, apri!

Non avevo mai sentito Prospero così agitato.

Cos’era successo? Mi dovevo preoccupare?

Quasi non riusciva a spiegarsi.

– Vieni, subito, dai. Molla i pennelli, metti il mantello, forza! Non sai che notizia… Un cardinale…i tuoi quadri… Spada, oggi… domani… ti vuole vedere.

Spada?

– Ma cosa c’entra la mia spada? Io sono giorni che sto rinchiuso qui a dipingere. Non dirmi che mi sono messo in qualche guaio a causa di un cardinale.

– No, cos’hai capito? Costantino Spada! Il rigattiere, quello che ha i tuoi quadri in vetrina. Li ha venduti a un cardinale! Sbrigati, andiamo da lui, così ci spiega bene.

Non riuscivo a credere a quelle parole. Pensai che fosse uno scherzo.

Questi cardinali sono uomini potentissimi: non sono dei veri preti, cioè, alcuni di loro sono pure preti, ma certi non celebrano nemmeno la messa. Sono una mezza specie di signori ricchissimi che parlano e agiscono in nome del papa, hanno la sua piena fiducia e possono chiedergli quello che nessun altro può ottenere. Ma non fanno mai niente per caso: come quei presuntuosi che hanno in mano il controllo del quartiere, sperano sempre di ricevere qualcosa in cambio dei loro favori. Alcuni sono diventati cardinali solo perché hanno comprato la loro carica corrompendo i collaboratori più stretti del papa. Insomma, sono personaggi pericolosi: sono in grado di ottenere tutto quello che vogliono e non ammettono rifiuti alle loro richieste.

I miei quadri a casa di un cardinale? Mi pareva assurdo. Non erano mica immagini religiose, non c’erano aureole o angeli: erano due scene di malavita!

Costantino era più emozionato di me.

– Michelangelo, io non so dirti perché il cardinal Francesco Maria del Monte abbia comprato le tele, però posso assicurarti che stamattina, di rientro da un viaggio a Firenze, è passato davanti al negozio prima di rientrare a casa sua (sai che abita proprio qua dietro a Palazzo Medici, no?), si è fermato a osservare le vetrine e due minuti dopo è entrato un suo servitore che mi ha dato otto scudi per ciascun quadro. Non ho neanche dovuto contrattare! Incredibile.

Cardinal del Monte, aveva detto?

Proprio quello che mi aveva investito quella volta a via della Scrofa! Avevo ancora i segni di quella ferita sulla gamba. E pensare che avrei voluto vendicarmi per quello che mi aveva fatto. Invece dovevo ringraziarlo, adesso.

Era un uomo molto potente, lavorava sia per il papa che per i signori di Firenze. Anche se io avevo il dente avvelenato, si diceva un gran bene di lui nel quartiere: qualcuno sosteneva che fosse solo un po’ pazzo.

– Poi l’uomo mi ha chiesto chi avesse dipinto quelle scene. Gli ho fatto il tuo nome e mi ha detto che il cardinale ti vuole conoscere. Devi andare da lui appena possibile.

Prospero cominciò a tirarmi per la manica. – Michelangelo, vai subito! Non capita tutti i giorni a un pittore di ricevere un invito da un cardinale. Chissà cosa vuole dirti. Magari ci farà un ordine per altri quadri. Lo capisci che potrebbe cambiare la tua vita per sempre?

Eh, lo capivo sì.



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