Non ti manchi mai la gioia. Breve itinerario di liberazione by Vito Mancuso

Non ti manchi mai la gioia. Breve itinerario di liberazione by Vito Mancuso

autore:Vito Mancuso [Mancuso, Vito]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2023-10-15T22:00:00+00:00


35. L’orientamento decisivo

Il fatto che l’etica sia all’inizio e costituisca il fondamento non significa che si debba essere anzitutto buoni e pensare agli altri; no, significa che si deve essere intelligenti e pensare a se stessi. Pensare a come uscire dalla trappola. A come debellare l’ansia, l’insoddisfazione cronica, il malumore persistente, la mancanza di sorriso. A come imparare a vivere. A come raggiungere l’arte del vivere, la quale consiste nella generazione della gioia. Non serve a nulla, infatti, farsi la cosiddetta posizione, esercitare il potere, comporre trattati di impeccabile rigore teoretico, raggiungere strabilianti acquisizioni scientifiche, ottenere i più prestigiosi riconoscimenti, e poi non essere capaci di dire grazie e di sorridere con sincerità, o essere invidiosi dei colleghi, o praticare una delle tante meschinerie di cui gli esseri umani possono essere raffinati specialisti e passare l’esistenza in continuo malumore. Vivere per passare alla storia, e per questo passare la vita nella trappola dell’Io, non è molto intelligente.

In questa prospettiva affermo che il pensiero è ciò che imprigiona ma insieme anche ciò che libera. La radice della trappola e della liberazione è la medesima: è la mente, e la sua produzione continua che si chiama pensiero. Insegna il Dhammapada, il più venerato tra i libri sacri buddhisti: «Tutto ciò che siamo è generato dalla mente. È la mente che traccia la strada»,8 e infatti il buddhismo si propone come guarigione della mente. Lo stesso vale per la filosofia antica, il cui senso complessivo è riassunto così da Pierre Hadot: «La filosofia antica è direzione spirituale».9

Il compito fondamentale del pensiero in quanto lavoro interiore consiste nella guarigione delle malattie della mente, che non sono solo quelle che noi oggi denominiamo malattie mentali, indicando patologie psichiche quali psicosi, ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare e molte altre; no, sono anche le false opinioni sul senso e sul valore della vita. Per esempio che altro è, se non una malattia, l’assegnare il primo posto della vita al denaro? O fare della furbizia la regola per trattare con gli altri? O parlare subdolamente simulando e dissimulando? O praticare la sessualità senza il minimo rispetto come predazione ed esibizione di trofei?

Da queste vere e proprie malattie mentali, definibili anche cardiache perché riguardano altresì il cuore quale organo del sentimento, e che sono tanto più gravi quanto più legittimate dal pensiero dominante, si può guarire solo mediante un lavoro sulla mente e sul cuore per denominare il quale nell’antica Grecia si coniò il termine filosofia. La filosofia infatti nacque e si sviluppò come «esercizio spirituale», come «cultura di sé», come «maniera di vivere»,10 secondo la convinzione di fondo espressa da questa antica sentenza: «Vuoto è il discorso del filosofo se non contribuisce a guarire la malattia dell’anima».11

Il pensiero filosofico autentico ha come scopo primario la diagnosi e la terapia delle malattie della mente e del cuore, e per questo, nella misura in cui è fedele alla missione che gli deriva dalla fondazione originaria, esso ancora oggi si assume il compito di guidare chi lo pratica a uscire



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