Quattro argomenti chiave per l'esistenza. Fra saggezza orientale e psicologia occidentale by Leonardo Claps

autore:Leonardo Claps [Claps, Leonardo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Philosophy, Metaphysics
ISBN: 9788857574738
Google: 4vtRzgEACAAJ
editore: Mimesis
pubblicato: 2021-06-15T23:53:48+00:00

Se pensiamo che i criteri che usiamo per valutare noi stessi e gli altri siano davvero oggettivi allora rischiamo di prendere diverse cantonate.

Un materialista vede e valuta sé stesso secondo criteri materialisti, che per lui sono quelli “oggettivi”; un edonista si vede e si valuta secondo criteri edonisti, che per lui sono “oggettivi”; chi ha forti principi morali si vede e si valuta secondo quei principi, per lui “oggettivi”; l’uomo religioso secondo i criteri del suo credo, etc… Tutti hanno il loro livello di presunta “oggettività”, ognuno diverso dall’altro. L’oggettività di uno non coincide con l’oggettività dell’altro, ognuno rimane nel suo mondo.

Insomma, il problema centrale è questo: ognuno si sceglie i criteri che gli sembrano giusti, oggettivi, ma questi criteri sono fortemente condizionati dal proprio modo di essere, e non fanno altro che ripetere lo stesso modo d’essere, sono congeniali, quindi replicativi, non evolutivi. È una situazione un po’ simile al detto “tu te la canti e tu te la suoni”. Quindi, se tali criteri sono specchio del proprio modo di essere allora non hanno potere trasformativo e non fanno altro che perpetuare il medesimo modo di essere. È ovvio allora che questi criteri devono essere diversi da ciò che le persone sono di fatto. Ma in che senso?

Si può sostenere che i criteri per valutare le persone devono possedere una caratteristica speciale, distintiva, particolare, che possiamo chiamare autenticità. Un criterio è autentico nella misura in cui è in grado di rilevare le reali qualità specifiche di una persona e di coglierne le congruenze o incongruenze fra l’esterno e l’interno. Autentico è ciò che non è falso. Le persone false sono quelle in cui l’esterno e l’interno non sono allineati. Ma c’è un’altra categoria.

Una persona può essere convinta secondo il suo modo di vedere che certe cose siano vantaggiose e può arrivare a difenderle a spada tratta. Ma quel che crede non coincide necessariamente con ciò che davvero è. L’edonista è convinto che i piaceri sensoriali debbano avere priorità nella sua vita, e forse è anche assolutamente certo di questa sua impostazione. Ma la certezza di una posizione non dice nulla sulla sua presunta validità. Allo stesso modo un tizio crede di essere totalmente sicuro di aver capito bene il carattere di un suo amico, fino al punto che sarebbe disposto a scommettere una cifra esorbitante. Ma è davvero così? Anche qui, la certezza di una convinzione non è necessariamente segno della sua validità, le due cose non si equivalgono affatto. Ci sono sensazioni ed emozioni che a volte vengono vissute con estrema intensità, sono sentite in modo indiscutibile, e nessuno metterebbe in dubbio la loro realtà così come viene provata soggettivamente. Ma ciò vuol dire che sono anche valide?

Sensazioni, emozioni, convinzioni, credenze, a volte possono essere sentite in modo drammaticamente reale. Su questo non ci piove, tutti possiamo averne esperienza soggettiva diretta. Ma la loro intensità è necessariamente segno della loro validità?

Quindi, se noi valutiamo una persona secondo le sue convinzioni e credenze non facciamo altro che replicare il suo modo di vedere le cose.

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