Ritorno a Ford County by John Grisham

autore:John Grisham [Grisham, John]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-02-18T23:00:00+00:00

POVERA GENTE DA ROVINARE

Probabilmente l'incontro era inevitabile in una cittadina di diecimila abitanti. In un posto del genere, prima o poi sei destinato a incrociare quasi tutti, compresi quelli dei quali hai dimenticato il nome da tempo e il cui viso ti dice a malapena qualcosa. Certi nomi e certe facce vengono memorizzati e ricordati e resistono all'erosione del tempo. Altri nomi e altri volti vengono rimossi quasi istantaneamente, e quasi sempre per buone ragioni.

Per Stanley Wade l'incontro fu determinato in parte dalla persistente influenza della moglie e in parte dalla necessità di cibo, più qualche altro motivo. Dopo una lunga giornata in ufficio, Stanley telefonò alla moglie per chiederle come stava e informarsi della cena. La donna gli comunicò in modo piuttosto brusco che non aveva alcuna voglia di cucinare e ancora meno di mangiare, aggiungendo che, se lui invece aveva fame, allora avrebbe fatto meglio a passare al supermercato. E quando mai Stanley non aveva fame a cena? Alla fine si accordarono sulla pizza surgelata, più o meno l'unico piatto che Stanley fosse in grado di preparare e, stranamente, l'unica cosa che sua moglie si sarebbe forse sentita di assaggiare. Meglio salsiccia e formaggio. La moglie gli diede inoltre istruzioni di entrare dalla porta della cucina e di tenere tranquilli i cani. Poteva darsi che lei stesse dormendo sul divano.

Il supermercato più vicino era il Rite Price, un vecchio discount a qualche isolato dalla piazza che era caratterizzato da corsie poco pulite, prezzi bassi e piccoli omaggi dozzinali e che si rivolgeva a una clientela appartenente alle classi meno abbienti. Quasi tutti i bianchi benestanti andavano al nuovo Kroger a sud della città, parecchio lontano dal percorso di Stanley. Comunque si trattava solo di una pizza surgelata. Che differenza poteva mai fare? Non aveva in programma di acquistare prodotti biologici freschissimi per l'occasione. Aveva fame, gli andava un po' di cibo spazzatura e voleva tornarsene presto a casa.

Ignorò carrelli e cestini e puntò dritto al reparto surgelati, dove scelse una creazione di trentacinque centimetri con un nome italiano e garanzia di freschezza. Stava chiudendo lo sportello di vetro gelido quando avvertì la presenza di qualcuno vicinissimo a lui, qualcuno che l'aveva visto, l'aveva seguito e adesso gli stava praticamente respirando addosso. Qualcuno molto più grosso di lui. E che non nutriva il minimo interesse per i surgelati, almeno non in quel momento. Stanley si voltò verso destra e incontrò gli occhi di una faccia infelice, ma dal sorriso soddisfatto, che doveva avere già visto da qualche parte. L'uomo era intorno ai quarant'anni, una decina meno di Wade, era alto almeno dieci centimetri più di lui e aveva un torace molto più sviluppato. Stanley era sottile, quasi fragile, per niente atletico.

«Tu sei l'avvocato Wade, vero?» disse l'uomo, ma era più un'accusa che una domanda. Anche la voce, sia pure in modo vago, suonava familiare: stranamente acuta per un uomo così massiccio, una voce di campagna, ma non ignorante. Una voce dal passato, su questo nessun dubbio.

Stanley pensò che il

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