Simoni Marcello - 2013 - L'enigma del violino by Simoni Marcello

Simoni Marcello - 2013 - L'enigma del violino by Simoni Marcello

autore:Simoni Marcello
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Thrillers, General, Fiction
ISBN: 9788854161467
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2014-01-08T23:00:00+00:00


Quando Cosimo fece ritorno al palazzo era già tarda ora, ma Vitale era ancora in piedi ad aspettarlo insieme al Pamphilj. Lo accolsero nello studio, dandogli il tempo di riprendere fiato. Era stremato, grondante di sudore, e disse di aver attraversato di corsa le vie dell’Urbe per poter riportare la propria scoperta il prima possibile. «L’uomo con la maschera si è fatto vivo alla bottega al calar del sole», esordì, senza perdersi in preamboli. «Io ero ben nascosto dall’altro lato della strada, come suggerito dal signor Federici, e sono rimasto in attesa finché non l’ho visto uscire e allontanarsi a passo svelto. Era alto e magro, con un mantello nero e una maschera dello stesso colore. L’ho seguito finché non ha imboccato il rione Campo Marzio... Non potete immaginare dove sia entrato».

«Non teneteci sulle spine», lo spronò Vitale.

«In un edificio presso la chiesa della Trinità dei Monti», disse Cosimo.

Il principe Andrea si abbandonò sullo schienale della poltrona, scivolando nell’ombra. «Massoni», mormorò lapidario.

Bastò quella parola ad acuire la curiosità di Vitale. «Come potete esserne certo?»

«Esistono dei precedenti riguardo quella chiesa», rispose il Pamphilj. «Tutto risale a due anni fa, prima che giungeste a Roma. Ecco perché ne siete all’oscuro. E tuttavia, avrete certo sentito parlare dell’eclatante cattura del conte di Cagliostro».

«Me ne rammento, eccome. Fu arrestato a Roma nel dicembre del 1789. La figura di Cagliostro è controversa. Si dice sia mago, alchimista, guaritore...».

«E massone. In seguito al suo arresto, confessò di avere amici affiliati a una loggia che si riuniva di nascosto presso la Trinità dei Monti. Alcuni di loro furono catturati. Cinque francesi, un americano e un polacco, tutti esponenti di grandi circoli massonici d’oltralpe. Altri però riuscirono a mettersi in salvo, portando con sé i loro strumenti rituali».

«Ora capisco. Supporre che siano tornati attivi è un’ipotesi verosimile. Ma perché accanirsi contro il cardinal Zelada?»

«La corte papale esercita una stretta sorveglianza sulle logge massoniche, soprattutto a Roma, e per farlo si serve di uomini come Francesco Saverio de Zelada. Evidentemente il cardinale sta conducendo indagini pericolose...».

Vitale era al corrente della lotta della Santa Sede contro le associazioni segrete, a partire dalle bolle di scomunica emesse nel 1738 da Clemente XII e nel 1751 da Benedetto XIV. Il libertinaggio religioso, l’ermetismo, la cabala e le pratiche teurgiche erano attività severamente vietate, ma per sopprimerle l’anatema non bastava. Servivano uomini di ferro, disposti a operare nell’ombra e a esporsi a ogni genere di rischio. «Il cardinale va quindi messo in guardia, prima che possa subire altri attentati».

«Convengo con voi», disse il principe Andrea. «Provvederò stanotte stessa».

Il giovane si alzò dalla poltrona. «Nel frattempo, con il vostro permesso, farò un sopralluogo alla Trinità dei Monti».

«Siete uscito di senno? Rischierete la vita!».

«Porterò Cosimo con me, non temete. Ormai è un fatto personale. Sono ansioso di guardare in faccia il maledetto che ha causato la morte di madonna Carafa, a costo di strappargli la maschera con le mie stesse mani».



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