Slan by A.E. Van Vogt

Slan by A.E. Van Vogt

autore:A.E. Van Vogt [Vogt, A.E. Van]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
ISBN: 9788842903048
Google: C6YtQQAACAAJ
editore: Nord
pubblicato: 1973-11-15T08:19:28+00:00


CAPITOLO X

Jommy Cross fissava la piccola rivoltella brandita con tanta risolutezza dalla mano ferma della Slan senza antenne. L’improvviso sgomento lo rese conscio che alla sua disperazione faceva da contrappunto il rapido e regolare movimento dell’astronave. Non c’era accelerazione, ma un volo instancabile e veloce, chilometro dopo chilometro, senza che ci si potesse accorgere se si era ancora nell’atmosfera della Terra o nel libero spazio.

Se ne stava lì impietrito, con la mente priva di terrore, ma altrettanto vuota di idee. Qualsiasi pensiero di azione era stato eliminato per il momento dalla sconfortante constatazione di esser stato messo completamente nel sacco. La donna si era servita dei propri difetti per sopraffarlo.

Lei doveva certo avere saputo che il suo schermo mentale non era totalmente efficace, e cosi, con un’astuzia quasi diabolica, aveva lasciato trapelare la piccola storia patetica con l’intenzione di mostrargli che mai, mai avrebbe avuto il coraggio di spingere la lotta fino alle estreme conseguenze. Era facile vedere ora che il suo coraggio, invece, era d’acciaio, e tale che lui non poteva sperare di eguagliarlo ancora per anni.

Si spostò obbediente di lato, come lei gli ordinò di fare con un gesto minaccioso, e la guardò attentamente mentre si chinava a raccogliere dal pavimento le due armi, prima la sua e poi quella di lui. Ma nemmeno per un istante lei lo abbandonò con gli occhi, e non ci fu un solo attimo di debolezza nella mano con cui teneva l’arma spianata contro di lui.

Ripose la piccola rivoltella con cui l’aveva ingannato, tenne invece nella destra la prima, più grossa e, senza neanche osservarla, chiuse a chiave la pistola di Jommy in un cassetto sotto il quadro scintillante degli strumenti.

L’autocontrollo della donna non gli lasciava speranza di riuscire a indurla con un inganno a mettere da parte la pistola. Il fatto che non gli avesse sparato subito significava evidentemente che desiderava prima parlargli. Ma Jommy, non potendo lasciare alla sorte questa possibilità, disse aspramente: – Mi permettete di farvi alcune domande prima che mi uccidiate?

– Sarò io a farvele – rispose lei freddamente. – Non ci sarebbe ragione di dar soddisfazione alle vostre curiosità. Quanti anni avete?

– Quindici.

Lei fece un cenno col capo e poi continuò: – Allora siete a uno stadio dello sviluppo mentale ed emotivo in cui desiderate poter rimandare anche solo di pochi minuti la morte; inoltre, come a un essere umano adulto, forse vi farà piacere sapere che, finché risponderete alle mie domande, io non premerò il grilletto di questa pistola elettrica, anche se alla fine il risultato sarà sempre lo stesso: la morte.

Jommy non sprecò tempo a riflettere su quelle parole e domandò: – Come fate a sapere se vi dirò la verità?

Il sorriso di lei esprimeva un’estrema sicurezza di sé. – La verità è implicita anche nelle menzogne più sottili. Noi Slan senza antenne, mancando della facoltà di leggere il pensiero, siamo stati costretti dalla necessità a sviluppare all’estremo le nostre capacità di introspezione psicologica. Ma di questo non dovete preoccuparvi. Qualcuno vi ha incaricato di rubare la nave?

– No.



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