Sognare la politica by Marco Menin & Lorenzo Rustighi

Sognare la politica by Marco Menin & Lorenzo Rustighi

autore:Marco, Menin & Lorenzo, Rustighi [Marco, Menin & Lorenzo, Rustighi]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Filosofia, Studi e Ricerche
ISBN: 9788815333032
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2017-09-14T22:00:00+00:00


2. La sesta passeggiata: beneficienza versus indipendenza, il prezzo della generosità

La sesta passeggiata introduce un tema centrale nel pensiero di Rousseau: la beneficienza. L’inizio della passeggiata registra il risultato di un’introspezione: «Sono poche le reazioni meccaniche di cui non possiamo trovare una causa nel nostro cuore, se sappiamo cercare bene»[27]. Non c’è tuttavia un immediato sviluppo di questa massima, ma piuttosto un racconto in forma di diario o di cronaca, in cui segnala il momento preciso dell’evento che sarà al centro della passeggiata. Rousseau si rende conto che quando passeggia lungo la Bièvre, regolarmente cambia strada alla vista di un giovane mendicante. Fornisce tutti i dettagli: il tempo, «ieri»; lo spazio, «passando sul nuovo boulevard»; lo scopo del suo cammino, «per andare a erborizzare lungo la Bièvre dal lato di Gentilly»; e il fatto centrale, cioè la sua inspiegabile reazione, «avevo fatto meccanicamente la stessa deviazione molte volte»[28]. Rousseau, allo scopo di conoscersi meglio, vuole scoprire la ragione di questo «movimento meccanico» e inconsapevole che lo spinge a cambiare percorso. Subito dipinge lo scenario e i personaggi, il complesso di circostanze che spiegheranno l’origine di questo automatismo: «In un angolo del boulevard all’uscita della Barrièrre d’Enfer si piazza ogni giorno d’estate una donna che vende frutta […]. Questa donna ha un bambino molto carino ma zoppo, che arrancando con le stampelle, chiede con buona grazia l’elemosina ai passanti»[29]. Alla fine, ecco svelata la causa del suo cambio di rotta, della sua deviazione inizialmente inspiegabile, e la scoperta lo fa scoppiare a ridere.

È sorprendente la descrizione che Rousseau offre del ragazzo, soprattutto per il modo in cui si riferisce alla sua condizione fisica, alla sua menomazione segnalata con un’espressione dispregiativa: «molto carino ma zoppo». Nemmeno per un istante si interessa della sua condizione: non allude al tema delle loro conversazioni, non precisa le circostanze che lo hanno portato a chiedere l’elemosina, non spiega perché è zoppo, non conosce il suo nome. A Rousseau interessa soltanto capire le proprie reazioni e lo disturba non saper spiegare la sua condotta, non si sente padrone di sé. Ne cerca la causa. Ma non il motivo che lo ha spinto a modificare il suo solito itinerario, che ha a che fare con la causa finale, bensì piuttosto la causa efficiente[30].

Perfino quando riconosce che le prime volte che aveva visto il ragazzino aveva parlato con lui, gli aveva fatto l’elemosina e l’aveva ascoltato con piacere, la sua attenzione resta centrata sull’agio o sul disagio che egli sperimenta rispetto al proprio comportamento. Gli interessa analizzare i propri sentimenti e soppesare le ragioni inavvertite che possono spiegare la sua sorprendente condotta. La saggezza che sta cercando, come si è visto nella terza passeggiata, deve spiegare gli eventi esperiti, e qui, nella sesta passeggiata, si tratta di indagare le cause occulte dei propri sentimenti. Conoscere se stessi significa ripiegarsi su di sé, risolvere l’enigma che siamo per noi stessi, «circoscrivere la nostra anima negli stessi limiti che la natura ha assegnato al nostro essere»[31]. La massima «conosci te stesso»



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