Tre giorni d'inverno (LIterary Romance) by Serena Vis

Tre giorni d'inverno (LIterary Romance) by Serena Vis

autore:Serena Vis [Serena Vis]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General, Historical
ISBN: 9788894839463
Google: Ab1TDwAAQBAJ
editore: PubMe
pubblicato: 2018-04-02T08:33:11+00:00


Quando Giulia gli sfilò il maglione Chris non poté non sorriderne. Era abituato alle donne che lo desideravano, avvezzo alle lusinghe, pronto a chiedere loro qualsiasi cosa certo che sarebbe stato soddisfatto. Con Giulia, invece, era diverso. Era lui a volerla amare, lui a desiderare di farla sentire speciale. Eppure, toccandola, il timore di offenderla gli imponeva di ascoltarne il corpo, un corpo bello che teneva tra le mani come un oggetto prezioso, ma non troppo delicato. Un oggetto che avrebbe potuto plasmare secondo i suoi desideri, tuttavia desideroso solo di appartenergli.

Il tradimento di Letizia con Luigi lo aveva ferito, ma non abbastanza da renderlo insicuro. Non sarebbe stato un uomo se si fosse fermato a domandarsi cosa lo attraeva in Giulia, se dipendesse dalla sua estraneità. Era come un territorio sconosciuto, inesplorato, le sue reazioni lo stupivano, le sue risposte lo sorprendevano, il suo modo di vivere scompigliava le sue idee. E forse era esattamente quello di cui aveva bisogno.

E poi c’era la chimica. La chimica che non si spiega, la ragione per cui ti basta scambiare uno sguardo con una donna per sentire l’eccitazione montarti dentro. E non sarebbe servita né la bellezza né la sensualità per spiegarla perché era qualcosa di potente ed elementare, primordiale e destabilizzante.

Aveva pensato che non gli sarebbe più accaduto. Credeva che il tempo trascorso l’avesse reso cinico e che l’amarezza sarebbe stata lì ad attenderlo, e con essa le sue compagne d’elezione: disprezzo e rancore. Non gli sarebbe piaciuto diventare il tipo di persona che stronca i sogni della giovinezza degli altri, che disprezza l’amore, che osserva gli sforzi altrui con sarcasmo, pronto a dire: “è tutto inutile”, “non serve a niente”, “cosa vuoi che cambi ormai?”. Eppure sentiva che era quello che gli stava succedendo, e che, se non l’avesse fermato in tempo, non sarebbe più tornato indietro. Aveva sempre preferito farsi travolgere dalle cose, dalle donne, dalla vita, tuffarsi in mare aperto. Si era sempre considerato un tipo entusiasta e un impulsivo, due caratteristiche che presentava come difetti, ma di cui, in fondo, andava fiero.

Chris non aveva scelto di ritirarsi al bordo della vita, era semplicemente capitato. Ultimamente ogni cosa si limitava sfiorarlo, lasciandolo indifferente, tutt’al più procurandogli un sorriso amaro, di quelli che nascondono una ferita aperta. Era sempre appartenuto alla scuola di quelli che “è meglio soffrire che non sentire niente”, ma ora che aveva bevuto fino in fondo al calice che gli era toccato in sorte, era pronto ad ammettere che c’erano cose che è meglio non sentire, non sapere, non provare, mai. Se avesse dovuto dirlo – ma non lo avrebbe mai fatto – avrebbe potuto confessare che il dolore si era mangiato tutto il resto a grandi morsi, a cominciare con il suo rapporto con Letizia. Adesso, se si ergeva a osservare il panorama di se stesso dall’alto, non vedeva altro che un deserto di cenere. La polvere grigia avvolgeva morbidamente ogni cosa, sfumava i contorni, soffocava gli impulsi, attutiva l’impatto con il mondo esterno.



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