Una semplice bugia by Tarryn Fisher

Una semplice bugia by Tarryn Fisher

autore:Tarryn Fisher [Fisher, Tarryn]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton
pubblicato: 2023-04-14T22:00:00+00:00


16

Oggi

Le porte dell’ascensore erano già aperte, quindi entrò, ritrovandosi in compagnia di un uomo di mezza età in costume da bagno che, per qualche motivo, sembrava fin troppo soddisfatto di sé. Stava gocciolando sul pavimento, le spalle paffute mostravano già i segni di una dolorosa scottatura solare. Le sorrise, e Rainy avvertì una sensazione di nausea. Si pentì di non aver portato con sé l’aspirina. Quando l’ascensore arrivò al piano, si precipitò fuori, portandosi il dorso della mano alla bocca. Non berrò mai più, disse tra sé.

Riusciva a malapena a sentire i suoi pensieri sullo sfondo del ronzio di persone e macchine. Il sudore le scivolava sulla pelle nonostante l’aria condizionata. Aveva scritto un lungo messaggio a Grant prima di alzarsi dal letto, descrivendo in dettaglio com’era andata la serata, ma tralasciando le parti più scomode da ricordare. Avanzò nella hall e vide Braithe appena oltre la porta, intenta a camminare avanti e indietro con il cellulare premuto contro l’orecchio come se stesse cercando un riparo dal rumore. Forse stava parlando con Stephen. Rainy provò di nuovo a contattare Grant mentre seguiva le indicazioni per la piscina. Non aveva idea di dove stesse andando, ma non voleva trovarsi circondata dal chiasso e dalle luci. Quando uscì alla luce del sole, si sentì mille volte meglio rispetto a dieci minuti prima. Sdraiarsi a bordo piscina era esattamente ciò di cui aveva bisogno per riprendersi dalla serata precedente. Il cemento attorno alla vasca era ancora bagnato dalla pioggia del giorno prima; i dipendenti dell’albergo stavano spazzando via la terra fuoriuscita da un vaso di palma che si era ribaltato.

«Wow, un bel temporale, eh», disse a Ursa mentre gettava il borsone sulla sedia a sdraio.

«A quanto pare, il vento ha rovesciato alcune bottiglie del bar dell’albergo, quindi non hanno più vodka per il mio Screwdriver. Certo che il vento sa essere proprio crudele». Una lunga gamba si sollevò e iniziò a dondolare da una parte all’altra mentre Ursa osservava il bar da sopra gli occhiali. «Sono andati a prenderne altra», aggiunse.

A Rainy il solo pensiero dell’alcol diede il voltastomaco, ma alla fine annuì, sfilandosi il copricostume da sopra la testa e gettandolo sulla sedia. Si sedette con la crema solare in mano e osservò attentamente la quasi trentenne. La sera prima, Mac era rimasta in silenzio per la maggior parte del tragitto di ritorno in albergo. Una volta, aveva allungato la mano sul sedile per stringere quella di Rainy, dandole l’impressione che si stesse scusando per qualcosa. Ursa, dal canto suo, non si scusava per nulla e mostrava una schietta onestà a tratti sconvolgente. Se Ursa fosse stata dell’umore giusto, avrebbe detto a Rainy quello che voleva sapere.

«Ho visto Braithe mentre venivo qui. Era fuori dalla hall e stava parlando al cellulare. Sembrava agitata».

Ursa smise di far dondolare la gamba, e Rainy la vide sbattere rapidamente le palpebre dietro gli occhiali da sole oversize. Dal momento che Ursa non diceva nulla, Rainy appoggiò le gambe a terra e la fissò.

«Sta succedendo qualcosa, Ursa? Perché mi trasmettete delle strane sensazioni».



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