Veleno mortale by Dorothy Sayers

autore:Dorothy Sayers
La lingua: ita
Format: epub, mobi

12.

Wimsey aveva preso l’abitudine di ripetere, quando ormai era diventato vecchio e si dimostrava più ciarliero, che il ricordo di quel Natale al castello di Denver lo aveva perseguitato nei suoi incubi, ogni notte, per i vent’anni successivi. Ma non è escluso che nei suoi ricordi colorisse un po’ la realtà dei fatti. Ad ogni modo non c’è dubbio che mise a dura prova il suo carattere e la sua sopportazione.

Tutto cominciò, e nel modo più infausto, quando gli ospiti si ritrovarono seduti intorno al tavolo all’ora del tè. Fu in quel momento che la voce della signora Dinsworthy si levò flautata, ma anche stridula e prorompente, pronunciando queste parole: “Ma dunque è proprio vero, caro lord Peter, che lei sta difendendo quella orribile donna che è una avvelenatrice?” La domanda ebbe la stessa conseguenza che avrebbe avuto una bottiglia di champagne appena stappata. La curiosità sul caso Vane, da parte dell’intero gruppo degli ospiti, tenuta a freno fino a quel momento, proruppe come un violento spruzzo di spuma effervescente.

“Per me non ci sono dubbi, è stata lei, e non le do neanche torto,” disse il capitano Tommy Bates. “Quel disgraziato era un perfetto imbecille. Figuratevi che faceva mettere la propria fotografia sulla sopracoperta dei suoi libri! Basta questo a dire che razza di fesso doveva essere. È straordinario come queste povere cretine che si atteggiano a donne intellettuali perdano la testa per gente del genere. Andrebbero tutti avvelenati, come topi! Ma guardate un po’ quanti guai combinano e il male che fanno al Paese.”

“Eppure era un ottimo scrittore,” protestò la signora Featherstone, una donna che aveva già passato da un po’ la trentina, la cui figura, tenacemente strizzata dal busto, faceva pensare che fosse impegnata di continuo in una eterna lotta. “I suoi libri sono addirittura unici per la loro audacia e concisione di stile. L’audacia non è rara… ma quanto alla perfetta concisione di stile, è un dono che…”

“Oh, se le piacciono le porcherie,” la interruppe, piuttosto scortesemente, il capitano.

“Non arriverei a definirle così,” disse la signora Featherstone. “È schietto, naturalmente; e si tratta di qualcosa che la gente, in questo Paese, non perdona. Fa parte della nostra ipocrisia nazionale.

Però la bellezza della scrittura eleva tutto su un piano molto più alto.”

“Bene, io non ne ho voluto sapere di trovarmi schifezze simili in casa,” ripeté il capitano con fermezza. “Ho sorpreso Hilda che aveva in mano uno di quei libri e ho detto: ”Adesso tu lo mandi indietro dritto dritto alla biblioteca circolante.” Non sono abituato a interferenze di questo genere ma c’è un limite a tutto.”

“Come facevi a sapere quale ne era l’argomento?” domandò Wimsey con aria piena di innocenza.

“Insomma, l’articolo di James Douglas nell’Express mi è bastato,” disse il capitano Bates. “I brani che citava erano indecenti, assolutamente indecenti.”

“BÈ, in tal caso è stato un bene che noi tutti li abbiamo letti,” disse Wimsey. “Uomo avvisato mezzo salvato.”

“Certo che abbiamo un grande debito di gratitudine con la stampa,” disse la duchessa madre, “visto che è tanto

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