Verdi a Parigi by Isotta Paolo

Verdi a Parigi by Isotta Paolo

autore:Isotta, Paolo [Isotta, Paolo]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


III

Il Dramma

Le due pièces di Dumas che ho ricordate sopra valgono più de La Dame aux camélias. Dumas aveva avuto, racconta Eugène de Mirecourt18, una giovinezza assai venerea; ma, a differenza del padre, era un cattolico la cui religiosità assume nel corso della vita aspetti sempre più marcati di bigottismo. Possiamo cernerlo leggendo l’Introduzione da lui scritta alla Dame nel 1867 per l’edizione completa della sua opera teatrale. Lo scritto è percorso da una ossessiva sessuofobia, manifestante l’involuzione morale e artistica dello scrittore. Egli considera il piacere sessuale come un male di per sé, se non discenda da uno scopo etico; sempre più egli vede la donna un essere subordinato, il fine del quale è innanzitutto la maternità. Quindi una delle cose per lui scandalose della ormai vecchia pièce è che Marguerite si sia garantita un’indipendenza economica e di vita. Nel corso di tale involuzione, Dumas giudica l’adulterio uno dei più gravi delitti, assai più grave della prostituzione, sulla quale getta, alla fine, un occhio indulgente: essa fa parte di un sistema sociale da lui condiviso che l’accetta siccome il male minore. Infatti la prostituzione può esser una, sia pur peccaminosa, prevenzione dell’adulterio. Ecco uno dei peccati più gravi, ecco addirittura uno dei crimini più pericolosi, secondo Dumas. Egli si spinge a chiedere pene severissime verso la donna adultera demandate alla giustizia penale. Non saprei se definire reazionaria una posizione ch’è forse ciarlataneria retorica, forse semplice stupidaggine. Si potrebbe leggere istruttivamente, se questo non ci portasse troppo fuori strada, un suo saggio del 1872 intitolato L’Homme-femme. Seguito da varî scritti ancora dedicati a quella ch’egli considera l’«emancipazione femminile».

Eccettuato il colloquio fra Duval padre e Marguerite, e la battuta da lei rivolta ad Armand in punto di morte, il Dramma La Dame aux camélias è una versione affatto edulcorata del romanzo. È infatti un’opera di scarso valore. Da un lato, le leggi del teatro di prosa, almeno come le intende Dumas, impongono cinque atti che debbono essere riempiti di battute, calembours, situazioni collaterali, onde poter durare. Uno dei luoghi più nobili ed eleganti della Traviata, il brindisi cantato da Alfredo, al quale risponde Violetta, qui non è che un banale pezzo umoristico detto da Gaston. E fra le situazioni collaterali vi sono i due personaggi di Gustave e Nichette: Gustave è un bravo e laborioso ragazzo, Nichette è una grisette, ma casta: tanto per calcare ancora la mano nella rappresentazione d’una possibile virtù. Si sposeranno il giorno della morte di Marguerite e saranno al suo capezzale. La morte di lei è spostata dai giorni di carnevale al primo di gennaio, il che consente a Prudence di fare il suo ultimo «numero», chiedendo un «prestito» alla morente, la quale glielo concede facendole aprire un cassetto ov’ella non ha la forza di arrivare. L’insulto orribile che Armand rivolge a Marguerite non è più l’invio dei cinquecento franchi dopo la notte d’amore, ma una scena a casa di Olympe donde Verdi trarrà uno degli episodî più emozionanti. Alla festa, si giuoca; il conte de N.



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