Contrappasso by Andrea Delogu

Contrappasso by Andrea Delogu

autore:Andrea Delogu [Delogu, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia


13

«Ciao, fratellone, allora lo hai trovato il regalo?»

Robert era sceso in ufficio per la seconda telefonata a casa e stavolta il responsabile gli ronzava attorno sin dall’inizio.

«Sì, ma lo avevi spostato, maledizione a te!»

«Ah, e dove l’ho messo?»

«Sul terzo cuscino del divano in ufficio. Ho perso cinquanta minuti del mio prezioso tempo per colpa del tuo disordine, cinquanta, cazzo! Ricordatelo.»

«Me lo ricorderò» rispose Robert, sempre più sicuro che lui e Will avessero trovato la sintonia per comunicare su altro.

«Almeno lì dove stai avrai imparato a rifarti il letto, spero. Ci va messo anche un bigliettino di auguri insieme al regalo. Le parole contano quasi di più per una donna, mi tocca dirti tutto. Non si può scambiare un regalo senza metterci su una data, un nome, una firma. Giusto?»

«Giusto.»

«Fossi Sara avrei di gran lunga preferito un vinile di Springsteen a uno di Dylan. Tu no?»

«Ma Springsteen non ti faceva cagare?»

«Sì, ma meno di Dylan. Bruce tutta la vita. C’è un problema però, Robert. A cena non posso proprio andare. Non c’è modo, ti assicuro. Posso solo la mattina. Alle otto e mezza.»

«Cazzo.»

Robert tentò di rimettere velocemente in fila i passaggi per farli quadrare. Qualsiasi cosa avesse dovuto fare, sarebbe stato meglio farlo di sera per evitare i controlli. In effetti, però, se William aveva trovato il modo per far uscire Saltanis di prigione, di giorno era preferibile, perché dopo il coprifuoco quasi nessuno si muoveva, e chi si muoveva veniva fermato dalle sentinelle. La sera non aveva mai visto veicoli lasciare l’ospedale. Doveva per forza agire fra le sette e le otto del mattino.

«Le otto e mezza va bene, meglio di niente.»

«Allora domani alle otto e mezza precise mi presento con il vinile alla porta, ok?» William marcò bene ogni parola.

«Ok. Glielo dai sulla porta?»

«Sì, non entro in stanza. Resto all’ingresso. Non sono bravo con le smancerie, e poi devo correre in ufficio. Ammetterai che sarebbe abbastanza imbarazzante passare con Sara il tuo anniversario. Poi cancellerò dalla memoria il suo indirizzo, così non rischia altre mie visite.»

«Ti ringrazio, Will. Dille che sto impazzendo senza vederla e sentirla.»

«Fra un po’ mi chiederai di fare sesso per procura?»

Robert rise, poi ricevette l’ordine di attaccare dal responsabile, l’insopportabile gesto dell’indice sul polso. «Devo andare, fratellone.»

«Fai attenzione, Bambi. E impara a rifare i letti, che quando torni questa casa deve diventare uno specchio.»

Robert lasciò il piano terra per raggiungere l’infermiera e completare il suo turno. Salì in ascensore memorizzando tutte le informazioni che Will gli aveva passato. Erano abbastanza approssimative tranne l’appuntamento: alle otto e trenta precise del mattino successivo doveva portare “il vinile” Saltanis all’ingresso principale della prigione. Non in stanza, aveva specificato, quindi al piano terra. I problemi erano almeno due: avrebbe avuto a disposizione pochissimo tempo, e non aveva ancora chiaro quale fosse l’operazione.

Ripassò a mente le due telefonate con William più e più volte. Di sicuro bisognava “spostare” Saltanis dalla stanza 63 alla 50. Cinquanta era il numero che Will gli aveva chiesto di ricordarsi. Terzo cuscino, gli aveva detto,



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