Deathdate by Lance Rubin

Deathdate by Lance Rubin

autore:Lance Rubin [Rubin, Lance]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, General, Dystopian
ISBN: 9788851135218
editore: De Agostini
pubblicato: 2015-09-20T22:00:00+00:00


Il trillo è incessante, ritmato, quasi confortante.

C’è una macchina accanto al mio letto.

Bip. Bip. Bip.

La stanza è tutta bianca.

Sulla parete c’è il disegno di un uccello dei cartoni animati.

Mi guardo il braccio aspettandomi di vedere una flebo, qualcosa che mi colleghi alla macchina che fa bip bip. Invece niente.

«C’è nessuno?» dico.

Qualcuno si schiarisce la voce in un angolo della stanza.

Mick, lo psicologo che mi ha seguito nella terapia di preparazione alla morte, è seduto lì da tutto questo tempo, immagino. Come sempre, indossa una cravatta a pallini.

«Che succede?» gli chiedo.

Batte le palpebre e fa un mezzo sorriso.

Mi sento a disagio.

Spingo via le coperte ed esco in corridoio. È stranamente deserto. Roppo il rospo – il vecchio amico mio e di Millie – saltella qua e là. Svolto l’angolo e mi ritrovo in una pizzeria.

«Prendetevi una stanza, voi due» dice Paolo alle mie spalle. Mi volto. È seduto a un tavolo con Veronica, Taryn e Phil. C’è un’unica fetta di pizza al centro del tavolo.

Phil posa un braccio sulle spalle di Taryn, le appoggia il naso sul collo. Lei ride.

«V, tu non lo fai, vero?» chiede Paolo.

«Cosa?» dice lei. «Sbaciucchiarmi in pubblico con il mio fighissimo fidanzato del college? A volte. Dove capita.»

«Sono qui» dico.

Tutti girano la testa e mi guardano inespressivi.

«Chi sei?» dice Paolo.

«Ehi!» grida una donna grossa dietro il bancone. «TU.» Mi addita.

«Sì?»

«Telefono.» Mi porge la cornetta. Vado a prenderla. «Pronto?» dico.

«L’hai sprecata.» È una voce profonda che non riconosco.

«Scusi?»

«Hai sprecato la vita.» Cade la linea.

«Che succede?» chiede Veronica, che è apparsa al mio fianco.

«Dovresti essere morto» dice Phil, che è apparso dall’altra parte.

«Non sono morto?» chiedo.

«Nah.»

«Sai di cosa hai bisogno?» dice Veronica, e inizia a ridere. «Di un parrucchiere.» Tira fuori un paio di forbici argentate e lucide.

«Sì!» grida Phil. «Taglio! Taglio!» Tutti i clienti della pizzeria iniziano a cantare in coro. «Taglio! Taglio!» Ma io non voglio tagliarmi i capelli.

Veronica mi passa una mano tra i capelli, mi accarezza leggermente il cuoio capelluto.

«Ecco come tagliamo i capelli, da queste parti» canta, e inizia a tagliare, standomi incollata.

«A dire il vero è piacevole» dico.

Le sorrido.

Mi sorride.

«Non per molto» dice.

Afferra una ciocca di capelli e tira.

Grido.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.