Il signor Bozzetto by Bruno Bozzetto

Il signor Bozzetto by Bruno Bozzetto

autore:Bruno Bozzetto [Bozzetto, Bruno]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Artists; Architects; Photographers
ISBN: 9788831813310
Google: 0RvcEAAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2023-10-30T23:00:00+00:00


17.

IL SIGNOR BOZZETTO E IL VIP D’AMERICA

Ma torniamo a parlare di Vip – Mio fratello superuomo, visto che ci eravamo interrotti. Aspettate un attimo che mi schiarisco la voce. Eccoci. Pronti?

NELLE PUNTATE PRECEDENTI

A seguito del buon risultato al botteghino di West and Soda,

mi viene in mente di fare un secondo film. Decido di ispirarmi all’eroe dei fumetti che leggevo da bambino, l’Uomo Mascherato, e di parodiarlo creando il personaggio di MiniVip.

A seguito del riscontro ottenuto dalla prima opera, a sostenere il secondo lungometraggio arriva una produzione americana, guidata da Lady Stearn Robinson, donna volitiva, assertiva e con un marito premio Nobel per la Chimica. A seguito di una delusione sulla colonna sonora del Signor Rossi compra l’automobile, decido di interrompere la collaborazione con Giampiero Boneschi e inizio a sperimentare con Franco Godi. L’esperimento risulta particolarmente riuscito…

FINE RIASSUNTO

Bene, ora possiamo andare avanti senza il rischio di perdere per strada dei pezzi.

Il film su MiniVip procedeva, avevamo le idee abbastanza chiare, e tutto filava liscio. Il gruppo di lavoro, eccezion fatta per Boneschi, era lo stesso e di intoppi non se ne registravano. O almeno, io non me ne ricordo. E visto che non me li ricordo, i casi sono due: o sono stati così piccoli da non meritare un posto nella memoria per convenienza, o sono stati così grandi e traumatici da essere stati cancellati per istinto di sopravvivenza. Io, che ho una stima enorme del mio cervello (lo considero infatti molto più intelligente di me), preferisco assecondare le sue scelte e quindi dirvi che di intoppi non ne sono stati minimamente registrati.

C’era però una questione e quella questione arrivava da lontano. Diciamo da oltreoceano. Quella questione prendeva il nome di Lady Stearn Robinson. Un po’ come Odoacre e i suoi Lanzichenecchi, anche Lady Stearn si prodigava in una serie di calate in Italia, imprevedibili quanto periodiche. Lei diceva che voleva osservare l’avanzamento della lavorazione. Secondo il mio modesto parere, invece, si voleva fare un po’ di vacanze da noi.

Che fosse per la villeggiatura, che fosse per il film, il fatto è che, comunque, da produttrice, non mancava mai (ma proprio mai) di dare qualche consiglio. E non stiamo parlando di “indicazioni di massima” o di “piccoli accorgimenti”, bensì di veri e propri stravolgimenti cesellati finemente con l’ascia da pompiere.

“Boseddou!” Mi chiamava così, riempiendomi il cognome di dittonghi. “Boseddou, così non va. Questo è vecchio! Too old!” Parlava proprio così, coi punti esclamativi.

“Cosa è vecchio, Lady Stearn?”

“L’impostazione, Boseddou! Questa cosa con l’eroe singolo è VECCHIA! Roba del passato! Sai cosa stiamo facendo noi negli Usa?!”

“La guerra in Vietnam?”

“No! Stiamo lavorando sulle famiglie! Sul team!”

“Sul che?”

“Sul team! Le storie legate a un solo protagonista sono passate di moda, bisogna concentrarsi sulla famiglia, sulle relazioni. Boseddou, pensaci!”

E via che se ne andava a cercare un bicchiere d’acqua con almeno sei cubetti di ghiaccio dentro. Sotto i sei cubetti, Lady Stearn non beveva nulla.

Aveva ragione: negli anni Sessanta, qualcosa nelle narrazioni stava rapidamente cambiando. Nel quinquennio tra il 1960 e il 1965 avevano fatto



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