Il Tempo e la Luce chiara. Diario di non meditazione. by APO HALMYRIS

Il Tempo e la Luce chiara. Diario di non meditazione. by APO HALMYRIS

autore:APO HALMYRIS
La lingua: ita
Format: epub
editore: Babelcube Inc.
pubblicato: 2017-04-02T00:00:00+00:00


Il Grande Eroe

Il gruppetto di turisti stava visitando i templi delle grotte di Badami. Dopo un breve volo da Bengaluru e un tragitto in autobus da Hubli-Dharwad, avevano finalmente raggiunto la loro meta, dove avevano incontrato la guida.

Sopra un lago artificiale creato da una diga di terra, la piattaforma del parcheggio era costruita sotto la scarpata della collina in cui erano scavati questi templi.

I templi delle grotte di Badami sono composti da sei grotte identificate, tutte scavate nella morbida arenaria di Badami. I templi delle grotte sono collegate a un percorso di pietra inframmezzato da terrazze che danno sul villaggio e sul lago.

- Saliamo, disse Zal. Là, a un livello più alto troveremo la grotta numero 4, dedicata al Jain dharma.

- Sempre salire, con questo caldo! Esclamò Coda di Cavallo.

L’ingresso è formato da colonne, come una specie di veranda, seguita da un corridoio di pilastri. Dall'ingresso, delle scale portano al piccolo santuario quadrato, dove è rappresentato il Grande Eroe MahAvira seduto in siddhAsana su un trono.

Le sculture nella roccia sono molto dettagliate ed elaborate.

- Tutte le caratteristiche principali dell'antica meditazione Jain sono state ritrovate in seguito nelle prime scritture Hindu. Negli antichi movimenti religiosi dell’India vi era una tradizione di ascetismo e meditazione che può essere considerata la risposta alla convinzione che l'azione cieca può portare alla sofferenza. La meditazione stessa mira all’immobilità della mente e alla conquista degli organi sensoriali.

- E qui, ogni statua raffigura un santo nudo... Chi è quel nudo in piedi fra due donne? Coda di Cavallo era incuriosita.

- È BAhubali, colui che ha il potere nelle braccia. È noto per avere meditato perfettamente immobile, senza muovere un muscolo, per un anno intero in kAyotsarga (una posizione in piedi che si vede anche nei manufatti della valle dell’Indo). Per questo i vitigni crebbero avvolgendosi alle sue gambe. Per il loro rigoroso ascetismo, si dice che gli eremiti Jain rifiutavano persino di sedersi.

Vi è una sua statua che dovremmo visitare, una statua gigantesca da 17 metri di altezza, ricavata da un’unica roccia di granito.

E... le due figure femminili sono le sue figlie.

- Ma com’è possibile che un santo sia anche padre?

- Vedi i lobi delle sue orecchie? Sono lunghi e carnosi, a indicare che per una parte della sua vita è stato un principe, e indossava orecchini preziosi e con un importante significato simbolico. La sua chiamata e la decisione di seguire la via dell’ascetismo si manifestarono in seguito.

- Storie del passato, antiche saghe,... quando è accaduto tutto questo? chiese ancora Coda di Cavallo.

- Si dice che il Grande Eroe abbia vissuto nel VI secolo avanti Cristo. Tuttavia, era il 24° della sua linea tradizionale, e per questo le radici del Jainismo sono intrecciate alle radici della storia.

MahAvira meditava con attenzione e concentrazione, esercitandosi giorno e notte immobile e osservando la propria meditazione senza alcun desiderio.

La meditazione sull’infinito era descritta come parte della meditazione più pura ed elevata. La meditazione pura ha quattro caratteristiche: assenza di agitazione, assenza di delusione, capacità di discriminazione, rinuncia. Con la rinuncia all’esterno e all’interno, perseguiva con determinazione la purezza del cuore.



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