Tempesta su Mariani by Maria Masella

Tempesta su Mariani by Maria Masella

autore:Maria Masella [Masella, Maria]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2021-11-29T00:00:00+00:00


CAPITOLO 16

Sabato 21 marzo

Quando mi sono alzato, Fran dormiva ancora e sono riuscito a fare abbastanza piano da non svegliarla. Neppure in cucina sono entrato. Doccia veloce, rasatura, indumenti puliti.

Guido verso la Questura, lascio l’auto, ma prima di entrare ho bisogno di un caffè e di qualcosa di solido nello stomaco. Caffè, una striscia di focaccia e un secondo caffè.

Chiederò a Semino, ma almeno ho un punto quasi fermo: due mosse diverse. Cerco di sentirmi ottimista.

Mentre fermavo l’auto avevo visto la Petri entrare in Questura, ora, percorrendo il corridoio, noto la sua porta socchiusa. Ed è una botta di sollievo sapere che Paciani non c’è e per qualche giorno non ci sarà.

Busso, entro. Non è sola alla scrivania. Un giovane agente è scattato in piedi vedendomi. Gli faccio cenno di sedersi. La Petri esordisce dicendomi che ha rintracciato le donne che si erano esibite nel night. – Le avrei convocate per questo pomeriggio.

– Molto bene.

– Ora sto controllando i tabulati della Cottini… Per ora niente, commissario.

– Ho provato a riesaminare il caso.

Mi vede mettere una mano in tasca e mi blocca. – Se vuole fumare, andiamo da lei.

Siamo nel mio ufficio, seduti uno di fronte all’altra divisi dalla scrivania. – È l’agente scelto Rosario Pisu, commissario.

– Può usare la scrivania di Paciani.

– Va bene.

– Ora parliamo di cose serie, ispettore.

Le ho esposto le conclusioni di mia moglie.

– È una possibile ricostruzione. – Fa una pausa. – Chi ha operato per diffamare la Cottini era un esperto informatico. Ma chi ha ucciso doveva essere appena informatizzato, perché ha cercato di cancellare gli appunti, senza sapere che quello che si toglie dal cestino resta sull’hard. Ma perché cancellarli?

Mi alzo, vado alla finestra, la apro e finalmente accendo una sigaretta. – Questa, ispettore, è domanda per un commissario vecchio stampo. Non aveva la possibilità di far passare Valeria per una prostituta, soltanto per una che occasionalmente si vendeva per arrotondare. Doveva trovarne altre, altre con quelle caratteristiche, altre da uccidere. Per costruire un fantoccio, il killer delle prostitute.

– Quelle che esercitano sulla strada sono più facili da trovare, commissario.

– Infatti. Ma ha sfruttato le ricerche della stessa Cottini. Di quelle ricerche doveva cancellare le tracce. Dopo averla uccisa o soltanto quando era prigioniera, ha cercato e trovato la cartella, l’ha messa nel cestino e poi l’ha vuotato. Completamente.

– Sì. Sembra ragionevole, ma…

So cosa vorrebbe dire. Quell’ipotesi ci aiuterà a trovare il colpevole, anzi, i colpevoli? – Se la ricostruzione è corretta, chi ha ucciso lei e le altre era già al corrente delle sue ricerche.

La vedo annuire e ormai la conosco abbastanza da capire che condivide davvero, non è soltanto gesto dovuto a un superiore. – Posso lavorare su Calcagno Marcello. – Forse coglie la mia incertezza perché aggiunge: – Era in corsa per…

– Sì, ora ricordo. Buona idea.

Sono solo. Seduto alla scrivania compongo il numero del commissariato di Roma che si era occupato della violazione di domicilio in cui era coinvolta la Cottini, quasi tre anni fa. Mi qualifico e chiedo di parlare con l’ispettore Morrini.



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