Una piccante vendetta (Q Virtus) (Italian Edition) by Victoria Parker

Una piccante vendetta (Q Virtus) (Italian Edition) by Victoria Parker

autore:Victoria Parker [Parker, Victoria]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858950463
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2016-06-19T22:00:00+00:00


8

Aveva cercato di sottrarsi al buio che l'avvolgeva, lo aveva fatto davvero, ma ogni volta era ripiombata nelle tenebre. Però qualcosa stava cambiando, si rese conto Pia. Il profumo di una costosa colonia maschile le risvegliava i sensi, la esortava a tenere gli occhi aperti. Quello, e la sensazione data da morbidi capelli che le sfioravano una guancia, e da un corpo caldo che aderiva al suo. Un sospiro soddisfatto le sfuggì dalle labbra.

Girò la testa e vide Nic, disteso al suo fianco. Si mise a sedere così di scatto che fu colta da un capogiro. Ma cosa diavolo...? Un crampo di desiderio le attanagliò lo stomaco. Era così bello, il viso rilassato nel sonno, forte e virile, eppure così vulnerabile. A stento si trattenne dal tendere una mano per sfiorargli le spalle possenti e i muscoli definiti dell'addome, i fianchi sui quali si appoggiava l'elastico dei boxer neri... Si immobilizzò. Era praticamente nudo, come lei, del resto.

«Nic!» esclamò, afferrando il lenzuolo per tirarlo fin sotto al mento.

Cosa le aveva fatto? Cosa avevano fatto?

«Tu... Serpe velenosa!»

Vide Nic aprire gli occhi, poi sbattere le palpebre come nel tentativo di schiarirsi la vista, e infine un sorriso radioso gli incurvò le labbra.

«Sei sveglia?»

Pia si pizzicò un braccio. «Mi piacerebbe risponderti che la tua è una domanda stupida ma, onestamente, non lo so.»

«Sì, sei proprio sveglia, querida» affermò Nic, continuando a sorridere. «Mi hai fatto preoccupare» aggiunse.

Quando lo sguardo di lui indugiò sul suo seno, Pia capì di aver bisogno con urgenza di una doccia, fredda naturalmente. «Non pensare nemmeno per un istante che questo rientri nei termini del nostro patto» lo ammonì. Almeno, lo sperava. In realtà dipendeva da quello che era successo. Non ricordava nulla, il che era terribile.

Una luce divertita che gli danzava negli occhi, Nic si girò su un fianco e appoggiò la testa su una mano. «Non ti ho preso con la forza, se è questo ciò che immagini. Sei stata tu a supplicarmi.»

«Io... Ho fatto una cosa simile?» sussurrò Pia. Era vero? No, decise. Impossibile.

«Oh sì» confermò lui. «Ti ho respinta non ricordo più quante volte, ma tu mi hai dato ascolto?» Scosse la testa. «Ovviamente no» sottolineò, abbassando la coperta con la mano libera per poi accarezzarle una coscia. «Ho freddo, Nicandro» aggiunse, imitando la sua voce. «Per favore, vieni a letto con me. Ho bisogno di te... Ti prego.»

Pia sussultò, oltraggiata da quello che pareva fosse stato il suo stesso comportamento. Mentalmente controllò ogni parte del suo corpo alla ricerca di indizi.

D'accordo, lei non rammentava più come ci si sentiva dopo aver fatto l'amore, ma sicuramente avrebbe dovuto provare qualcosa, giusto?

«Vieni qui, mia bellissima Olympia. Baciami, così come hai fatto ieri notte» la invitò Nic, accarezzandole una coscia.

Un nodo di incredulità le serrò la gola. Onestamente però doveva ammettere che non c'era cinismo nella sua voce, ragionò Pia, e che nei suoi occhi non era comparso quello sguardo calcolatore che aveva notato in altre occasioni. Quella provocazione allegra cui la stava sottoponendo era una gradevole diversione eppure.



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