CSI Alaska. Il silenzio della neve by Dana Stabenow

CSI Alaska. Il silenzio della neve by Dana Stabenow

autore:Dana Stabenow
La lingua: ita
Format: azw3
Tags: Thrillers, General, Fiction
ISBN: 9788854129368
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2011-02-02T23:00:00+00:00


6

Era perso in una nebbia di frequenze a banda larga, con le cuffie alle orecchie, e non rispose quando Kate bussò; così, lei aprì la porta, che non era mai chiusa a chiave, e gli si avvicinò per dargli un colpetto sulla spalla.

Lui fece un salto sulla sedia di almeno un paio di centimetri, prima di ruotare su se stesso e girarsi con aria truce a vedere chi era. Guardarla e riconoscerla fu un tutt’uno. «Maledizione, donna!», sbraitò, levandosi di scatto le cuffie dalle orecchie e sbattendole sul tavolo. «Te l’ho detto un milione di volte di non strisciarmi alle spalle in questo modo!».

Mutt balzò in avanti per posargli le zampe sulle spalle, e gli leccò la faccia con la lunga lingua rosa. «Maledizione, donna!», ruggì di nuovo Bobby, respingendo il cane con la mano. «Hai portato questo cazzo di lupo! Te l’ho detto un milione di volte, niente lupi dentro casa!».

Per niente intimidita, Mutt gli leccò di nuovo la faccia e, dopo aver assolto i doveri formali come da etichetta, abbassò le zampe e trotterellò verso il camino per rovistare nella cassetta della legna, da cui di lì a poco estrasse un oggetto grande all’incirca quanto il femore di uno stegosauro. Bobby, che era un tipo previdente, aveva sempre qualcosa a portata di mano per tenere a bada un lupo. Mutt si accoccolò davanti al camino e iniziò a rosicchiare con un’espressione di felicità quasi peccaminosa.

Kate pulì il viso corrucciato di Bobby e si chinò a baciarlo. Il brontolio cessò all’istante e l’uomo ricambiò con entusiasmo. Nel bel mezzo del bacio aprì un occhio per assicurarsi che a lei piacesse almeno quanto piaceva a lui, e vide Abel in piedi sulla soglia che li osservava con cipiglio severo e profonda disapprovazione.

«Oh!», esclamò Bobby per niente turbato, staccando le labbra da quelle di Kate, ma senza lasciarla andare. «Ciao, Abel».

«Bobby», rispose Abel, facendo un cenno con il capo. «Be’, ti ho portato fin qui sana e salva, bambina. Me ne vado da Ekaterina, adesso. Tornerò domattina».

«Qui sei sempre il benvenuto, Abel», gli disse Bobby, piazzando la manona sul fianco di Kate.

Il vecchio inclinò la testa con aria rigida. «Ti ringrazio, Bobby, ma è da un po’ che non faccio innervosire la vecchia. Ho proprio voglia di vederla». Diede un’occhiata alla capanna di Bobby e inarcò le sopracciglia. «E poi lei ha sempre una stanza», e aggiunse: «Per me», sottolineando la parola di proposito.

«Abel?», disse Kate, girandosi tra le braccia di Bobby per riuscire a vederlo. «Grazie».

Abel fece un altro cenno del capo e si dileguò.

Bobby rimase a guardare la porta chiusa.

«Non farci caso», gli disse Kate a voce bassa. «È vecchio, tutto qua».

«Fa niente», rispose lui, e poi, sorprendentemente, aggiunse: «Mi ricorda mio padre. Neppure lui avrebbe approvato».

Il viso di Bobby si aprì in un sorriso libidinoso, e l’uomo si protese di nuovo a baciare Kate, e ancora una terza volta, in maniera furtiva, prima che la ragazza riuscisse a divincolarsi.

«Con chi stai parlando stasera?», chiese lei senza fiato, indicando la radio e liberandosi con uno strattone.



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