Ferrari. Storia di una passione rampante by Francesco Domenighini

Ferrari. Storia di una passione rampante by Francesco Domenighini

autore:Francesco Domenighini [Domenighini, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Business & Economics, Industries, Transportation, Sports & Recreation, Motor Sports, General, Automotive
ISBN: 9788836161850
Google: vkh5zwEACAAJ
editore: Diarkos
pubblicato: 2022-07-15T17:34:54+00:00


1983-1988

Gli ultimi anni di Enzo Ferrari

Il disastroso 1982 obbligava la Ferrari a dover ripartire praticamente da zero, con Patrick Tambay che venne comunque riconfermato come guida, anche se nessuno era convinto del fatto che potesse vincere il Mondiale. La lingua francese ormai piaceva e non poco, tanto è vero che il trend continuò anche per il 1983 e, per poter sostituire definitivamente Gilles Villeneuve, non si poteva far altro che chiamare il rivale che più di tutti lo fece entrare nella leggenda grazie alla battaglia di Dijon: René Arnoux. Il transalpino era stato fatto fuori dalla Renault nella guerra interna con Alain Prost, con il popolo di Francia che si era totalmente schierato in favore del ragazzo di Grenoble, decisamente più guascone e sparagnino rispetto al Professore, che addirittura fu costretto a cambiare la sua residenza andando in Svizzera. René era l’uomo che poteva davvero far sognare i tifosi del Cavallino, perché alla fine si trattava di uno di quei piloti estremamente veloci e soprattutto con una capacità innata di saper trovare dei pertugi impossibili per passare, con sprezzo del pericolo. Quello che però preoccupava tutte le scuderie all’inizio del 1983 era l’importante cambiamento dettato dalla Fia, con la Federazione che imponeva così a tutti di togliere le minigonne dalle loro monoposto e passare così all’utilizzo del fondo piatto.

Per questo motivo, anche la Ferrari dovette modificare (e non poco) la vettura, con la 126 C3 che fu pronta solamente una volta che il Mondiale aveva già visto disputare ben otto tappe (la situazione venne momentaneamente “tamponata” dall’utilizzo della 126 C2 B). Gli inizi dimostravano però come Tambay avesse la maggior esperienza di quella monoposto, che di fatto era stata modificata solo nel fondo, con Arnoux che doveva dunque svolgere un compito doppiamente difficile: abituarsi a una vettura fortemente incompleta e di passaggio, oltre al drastico cambiamento dettato dallo stile di guida dopo gli anni con la fenomenale Renault e il suo motore turbo. In Brasile fu Patrick il migliore tra i ferraristi con un buon terzo tempo a due decimi dal campione in carica Keke Rosberg, mentre René arrivò solo quinto, ma in gara le cose precipitarono. Il passo fu estremamente lento, tanto è vero che Tambay scivolò in quinta posizione, mentre Arnoux non ebbe mai la forza di poter dimostrare il proprio grande talento al debutto e – con un misero decimo posto – iniziò nel peggior modo possibile la stagione. L’umore non era dei migliori, eppure a Long Beach ci si rese subito conto della grande occasione di poter tornare a sognare in grande, con la prima fila che fu tutta del Cavallino, grazie soprattutto a un super tempo di Patrick, con ben sette decimi di vantaggio sul suo compagno. Il giorno seguente, però, i problemi non mancarono.

Una manovra azzardata in partenza di Rosberg causò un grosso rallentamento di Arnoux, che scivolò così in quarta posizione e il finlandese ne combinò un’altra quando sferrò un attacco troppo violento anche su Tambay, portandolo così al ritiro. René chiuse comunque



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