I corruttori by Jorge Zepeda Patterson

I corruttori by Jorge Zepeda Patterson

autore:Jorge Zepeda Patterson [Patterson, Jorge Zepeda]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Suspense, Fiction, Thrillers
ISBN: 9788804647751
editore: MONDADORI
pubblicato: 2015-01-14T23:00:00+00:00


Sabato 30 novembre, ore 10.30

Jaime

L’inquietudine di Jaime cresceva a ogni minuto che passava, sapeva di poter essere l’obiettivo di un’aggressione in qualsiasi momento. Era scampato all’attacco precedente grazie alla buona sorte, ma non era il tipo da lasciare al caso una questione di vita o di morte, e confidare sulla fortuna quando si trattava del cartello del Sinaloa era come perdere in partenza. I dodici uomini di scorta armati fino ai denti che lo circondavano mentre si recava all’ambasciata degli Stati Uniti, dopo la deludente riunione con gli Azules, non gli infondevano la benché minima sicurezza.

Probabilmente l’aggressione del martedì all’Hotel Reina Victoria era stata possibile grazie alla complicità di qualcuno interno alla sua squadra, e questo lo metteva di pessimo umore. “Contro il tradimento non c’è difesa” diceva sempre Santiago Vasconcelos, lo “zar antidroga” che durante i mandati presidenziali del PAN girava con una scorta di venti uomini e li cambiava ogni quattro o cinque giorni; era tale la sua diffidenza che preferiva farsi proteggere da sconosciuti, perché non avevano il tempo di sapere in anticipo i suoi spostamenti e non restavano abbastanza per poter complottare contro di lui. Nonostante ciò, Vasconcelos non era scampato al suo destino: era morto nel novembre del 2008 in uno strano incidente aereo, assieme a Camilo Mouriño, il braccio destro del presidente Calderón. Quel giorno, i venti uomini della scorta lo aspettarono invano all’aeroporto di Città del Messico.

Jaime disse tra sé che in un modo o nell’altro doveva togliere di mezzo la minaccia del cartello, scoprire chi aveva stabilito un prezzo per la sua testa e a quel punto eliminare il responsabile, oppure patteggiare un qualche tipo di perdono. Il fatto che l’esecutore materiale fosse Benigno Avendaño lasciava supporre che la sentenza di morte provenisse da Chapo Guzmán in persona.

Joaquín Guzmán detto Chapo era la versione messicana di Pablo Escobar, il leggendario capo del narcotraffico colombiano. Era asceso al comando del cartello più antico e potente del paese all’inizio degli anni Novanta: la sua egemonia durava ormai da oltre vent’anni e costituiva un vero record in un mestiere così effimero e arduo. Gli altri rivali erano stati uccisi o si trovavano dietro le sbarre in prigioni statunitensi o messicane. La rivista “Forbes” lo aveva inserito tra i sessanta uomini più potenti del pianeta, nonché uno dei più ricchi.

Jaime sapeva che Chapo Guzmán non doveva la sua longevità solo a una straordinaria fortuna: per esempio, l’ultima operazione messa in piedi per catturarlo, nel marzo 2012, era fallita a causa delle mestruazioni anticipate di una donna, o almeno così avevano fatto credere all’opinione pubblica. I suoi assistenti gli avevano organizzato un fine settimana in una casa a Los Cabos, nella Baja California Sur, in compagnia di un’amante occasionale, e la DEA era riuscita a saperlo con tre giorni di anticipo; Jaime coordinava la parte messicana dell’operazione, e aveva mobilitato una quarantina di agenti scelti. Nessun altro in Messico era stato informato. Il piano prevedeva l’uccisione di Chapo: gli statunitensi non volevano correre il rischio che scappasse ancora una volta da un carcere messicano, come era già avvenuto nel 2001.



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