Icone. Mito, storie e personaggi del design italiano by Giovanna Mancini

Icone. Mito, storie e personaggi del design italiano by Giovanna Mancini

autore:Giovanna Mancini [Mancini, Giovanna]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788861055582
Google: kC0izgEACAAJ
editore: Luiss
pubblicato: 2021-03-14T23:00:00+00:00


Gufram

Anticonformismo per vocazione

Vendere cactus a Shanghai probabilmente non è difficile quanto vendere il ghiaccio agli eschimesi, ma certo è un terreno di prova abbastanza sfidante per un imprenditore. Soprattutto se quel cactus ha la “C” maiuscola e non è una pianta, ma un appendiabiti in poliuretano espanso rivestito da dodici strati di una speciale vernice, il Guflac. Un’icona pop del design italiano “radicale”, disegnato nel 1972 da Guido Drocco e Franco Mello per Gufram, che per molti anni è rimasto un oggetto acquistato prevalentemente da intenditori e collezionisti italiani ed europei, al massimo nordamericani, proprio come gli altri pezzi storici di Gufram, per esempio la chaise longue Pratone progettata nel 1971 da Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso, oppure il divano Bocca del 1970 ideato da Studio 65.

Ebbene oggi il Cactus, in Cina, si vende benissimo: lo comprano i giovani rampolli delle classi più abbienti, che guidano Ferrari e collezionano pezzi d’arte e design occidentale, ben disposti a spendere tra i quattromila e i cinquemila euro per un appendiabiti che somiglia più a una scultura domestica che a un mobile, lavorato e verniciato a mano in una piccola fabbrica delle Langhe, con un ciclo di produzione che richiede dalle quattro alle cinque settimane di tempo.

Vendere cactus ai cinesi – o fuor di metafora portare in tutto il mondo gli arredi-icona dell’azienda piemontese – è uno dei meriti che vanno riconosciuti alla famiglia Vezza, Sandra e Charley, madre e figlio, che alla fine del 2011 hanno rilevato dal Gruppo Poltrona Frau (allora di proprietà del Fondo Charme di Luca Cordero di Montezemolo) il marchio Gufram, le sue licenze e il magazzino storico, rimettendo progressivamente in produzione i pezzi simbolo del brand che, dopo il successo ottenuto negli anni Settanta, erano caduti un po’ nell’oblio, sebbene non abbiano mai smesso di popolare l’immaginario collettivo di più generazioni, appassionati di design e non.



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