La fabbrica e il quartiere. Conflitti ambientalie a Brescia by Filippo Zorzi

La fabbrica e il quartiere. Conflitti ambientalie a Brescia by Filippo Zorzi

autore:Filippo Zorzi [Zorzi, Filippo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Agenzia X
pubblicato: 2022-07-10T22:00:00+00:00


Degrado edilizio e questione abitativa

Con i nuovi cantieri e progetti, il quartiere avrà la possibilità di rinascere, anche se i residenti che fanno un po’ più fatica, e che di sicuro non hanno i soldi per ristrutturare case in molti casi nemmeno di loro proprietà, temono che i prezzi saliranno e che dovranno andarsene. Probabilmente, come già successo in Carmine, tutti questi interventi serviranno a far spostare altrove tutti gli indesiderati e a far arricchire i proprietari, è vero, però credo che in fin dei conti è meglio così che tenersi la situazione come è stata fino a oggi. Qui intanto ci sono case dove uno paga l’affitto e sono dentro in cinque (R., diario di campo, aprile 2018).

Con i flussi migratori degli anni novanta e duemila, seguiti dall’avvio del processo di riqualificazione dello storico quartiere del Carmine e dalla scoperta del disastro ambientale Caffaro, la zona ovest della città ha visto aumentare la concentrazione di popolazione più povera e di migranti. Questa dinamica ha trovato terreno fertile in un contesto fortemente caratterizzato dal degrado edilizio, dalla carenza di spazi pubblici e dalla presenza lungo tutto il lato sud di via Milano di un’immensa area dismessa e contaminata, una città “sottratta”, sconosciuta e invalicabile. Qui trovano accoglienza soprattutto i nuovi migranti, costretti ad adattarsi pagando prezzi alti per case fatiscenti e sovraffollate, o a dormire nei vecchi capannoni trasformati in alloggi abusivi. Una volta qui, usano le reti di sostegno e solidarietà dei connazionali già presenti, persone che in molti casi hanno potuto lavorare, accumulando reddito sufficiente per spostarsi in altre zone, ma che in altri casi conducono nel giro della malavita locale.

Solo di recente, grazie ai fondi per le bonifiche e a quelli del “Bando periferie” che si uniscono ai capitali privati, si stanno realizzando i primi interventi sulla mobilità e il recupero edilizio dell’intera via Milano e delle ex aree industriali circostanti. L’amministrazione negli ultimi anni ha deciso di “mettere mano” ai problemi di questa zona, a partire dal nodo fondamentale della questione ambientale. Abbiamo già visto come durante tutto il primo mandato del sindaco Del Bono il comune si sia impegnato molto per la Caffaro, nel tentativo di segnare uno scarto rispetto alla giunta precedente, ottenendo un evidente ritorno di consenso, a fronte però di risultati controversi. Gli interventi nel sito inquinato e quelli realizzati, avviati o in corso di progettazione per i parchi pubblici, sono stati raccontati come dei passi fondamentali per il raggiungimento di una svolta green per la città, in un discorso seguito dall’approvazione della variante al Piano di governo del territorio (Pgt) del 2012, che ha dimezzato le previsioni per il consumo di suolo verde e agricolo e dalla definizione di nuovi obiettivi strategici, come la salvaguardia del non-costruito e il recupero dei vuoti urbani e del patrimonio edilizio (comune di Brescia 2016).

In questo quadro, la zona di via Milano ha assunto un ruolo cruciale. Qui le politiche ambientali si stanno affiancando a iniziative volte alla ristrutturazione e all’ammodernamento degli edifici e delle



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