Nightside by Simon R. Green

Nightside by Simon R. Green

autore:Simon R. Green [Green, Simon R.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2014-02-03T23:00:00+00:00


8 Una sosta al bar ristorante Il Vento del Falco

Avevo appena visto la fine del mondo, ucciso uno dei miei più vecchi amici e scoperto che l’unica ricerca a cui avevo inteso dedicare la mia vita adesso mi era impedita per sempre; perciò decisi che meritavo una pausa. Fortuna che a due passi c’era un bar eccezionale, perciò presi saldamente per la mano Joanna e la condussi là, dove entrambi ci saremmo rimessi in sesto. Nightside è in grado di opprimere anche gli animi più forti, se questi di tanto in tanto non imparano a prendersi una pausa. Joanna non voleva andare, dato che Blaiston Street e la risposta alla sorte di sua figlia erano ormai a portata di mano, ma io insistetti. Pure lei doveva essere stanca e scossa, perché mentre raggiungevamo la nostra destinazione smise di discutere.

Il bar ristorante Il Vento del Falco è un luogo che merita una visita, un qualcosa di speciale perfino tra le molte meraviglie sinistre di Nightside, così mi fermai per un attimo all’esterno, perché Joanna potesse apprezzarlo. Sfortunatamente, non era dell’umore giusto. E questo fu un peccato. Non capita tutti i giorni di vedere un monumento così perfetto alle glorie psichedeliche degli anni Sessanta, completo di stravaganti neon fluorescenti e manifesti della pop art, dai colori così brillanti che abbagliavano la vista. Mentre esortavo Joanna a entrare, le porte ingraticciate si aprirono educatamente di fronte a noi, facendomi assaporare a pieni polmoni la familiare aria degli anni Sessanta: bastoncini d’incenso, olii patchouli, una decina di varietà di fumo diverse, ogni genere di caffè macinato al momento e qualche marca di olio per capelli dimenticato da tempo.

Il locale era affollato e in subbuglio, come sempre; le canzoni di successo degli anni Sessanta martellavano rumorosamente nell’aria pesante, e io sorrisi ai volti familiari attorno a me, mentre conducevo Joanna attraverso il labirinto di tavoli, alla ricerca di un angolino ragionevolmente intimo in fondo al bar. Il TipiStrambi è il locale dove vado a trattare i miei affari, o a meditare un po’ in solitudine; al Vento del Falco vado per ritrovare la pace interiore. Joanna guardò con sprezzo il tavolo e le sedie di plastica in stile, ma si mise a sedere senza fare tante storie. Mi piace pensare che stesse iniziando a fidarsi dei miei istinti. Annusava con fare sospettoso quell’atmosfera multiculturale, e mentre lei si guardava attorno io finsi di studiare l’enorme menu scritto a mano. C’erano sempre un sacco di cose che valeva la pena vedere al bar ristorante Il Vento del Falco.

La decorazione era in gran parte fatta di luci scintillanti e psichedelia, e grandi volute di colori primari sulle pareti, sul soffitto e perfino sul pavimento. Un enorme juke-box lanciava im’infinita serie di canzoni di successo e classici della scena pop anni Sessanta, ignorando allegramente le scelte di quanti erano talmente stupidi da inserirvi i soldi. I Kinks avevano appena finito di cantare Sunny Aftenoon, e i Lovin’ Spoonful attaccarono Daydream. Tenevo il tempo con il piede, osservando con discrezione Joanna mentre studiava i volti che la circondavano.



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