Rip Van Winkle e Racconti di un viaggiatore. Parte seconda by Washington Irving

Rip Van Winkle e Racconti di un viaggiatore. Parte seconda by Washington Irving

autore:Washington Irving [Irving, Washington]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788836248520
Google: _K57EAAAQBAJ
editore: Gallucci
pubblicato: 2022-07-19T22:00:00+00:00


Uno zotico signorotto

Passò un bel po’ – continuò Buckthorne – prima che sapessi qualcosa di mio cugino e della sua tenuta. A dire il vero la questione era per me così dolorosa che desideravo, se possibile, non doverci pensare mai più. Tempo dopo il caso mi portò da quelle parti e io non potei trattenermi dal fare delle ricerche.

Appresi che mio cugino era cresciuto ignorante, testardo e zoticone. L’ignoranza e il suo essere zotico gli avevano impedito di integrarsi con i proprietari terrieri suoi vicini. Nonostante la grande fortuna di cui disponeva, non era riuscito a ottenere la mano della figlia del pastore e, col tempo, si era relegato nei limiti di quella ristretta cerchia sociale che un mero benestante di campagna riesce a raccogliere attorno a sé.

Disponeva di cavalli, levrieri e rumorose tavolate intorno a cui si radunavano i perdigiorno del circondario e i gentiluomini male in arnese di un villaggio vicino. Quando non riusciva a rimediare altra compagnia, rimaneva a fumare e a bere con la servitù, che si avvicendava nel derubarlo e nel denigrarlo. Eppure, nonostante l’apparente prodigalità, permaneva in lui una traccia del vecchio genitore, a dimostrazione del fatto che ne era il figlio naturale. Viveva molto al di sotto delle proprie possibilità, spendeva per cose volgari e si dimostrava tirchio in molti aspetti verso i quali un signore sarebbe stato munifico. I domestici della casa erano talvolta costretti a lavorare nella tenuta e parte dei terreni che ospitavano giardini erano stati arati e adibiti all’agricoltura.

La sua tavola, seppur abbondante, era rozza; i liquori forti e di cattiva qualità e in casa si consumavano più birra e whiskey che vino corposo. Alle tavolate era rumoroso e arrogante e pretendeva che i suoi ospiti volgari e ossequiosi gli rendessero omaggio alla stregua di un uomo ricco.

Quanto a Iron John, il vecchio nonno, si era spazientito per la tirchieria dimostratagli dal nipote e aveva iniziato a litigare con lui dal momento in cui aveva preso possesso della tenuta. Il vecchio si era ritirato in un villaggio vicino, dove, con quanto gli aveva lasciato il defunto padrone, viveva in una casetta da cui lo si vedeva uscire altrettanto di rado d’un topo fuori dalla tana alla luce del giorno.

Come Calibano, il cucciolo sembrava avere un attaccamento istintivo per la madre. Abitavano insieme; ma per via della consolidata abitudine, ella si comportava più da domestica che da padrona della magione, dato che si occupava di tutte le noiose faccende di casa e la si vedeva più spesso in cucina che in salotto. Questo è quanto venni a sapere sul cugino rivale che, in maniera del tutto inaspettata, aveva sbaragliato tutte le mie speranze facendosi largo a gomitate.

Ormai mi era venuta una voglia matta di fargli visita nei luoghi che erano appartenuti alla mia giovinezza e dare un’occhiatina alla strana vita che si conduceva nella dimora dei miei avi materni. Avevo deciso di farlo in incognito. Il mio zotico cugino mi aveva frequentato troppo poco per potersi ricordare il mio aspetto e pochi anni fanno una grande differenza tra giovinezza ed età adulta.



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