S.O.S. Dischi Volanti by R.M. Wallisfurth

S.O.S. Dischi Volanti by R.M. Wallisfurth

autore:R.M. Wallisfurth
La lingua: ita
Format: mobi, epub
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Probabilmente i movimenti di quegli apparecchi, che permettevano loro» di volare anche nelle valli più strette, erano resi possibili dai vari propulsori. In base a quanto Starner sapeva del nano e dei suoi simili era del tutto possibile che quegli esseri fossero dotati di sensibilità ben diverse dalle umane. Essi non conoscevano i pericoli costituiti da ostacoli improvvisi.

Dopo circa un'ora Testa Grossa fece un cenno col capo che Pitt comprese: l'esame era terminato. Pitt non aveva però visto che il nano si fosse occupato della parte esteriore del disco. Forse l'esame dell'interno aveva già mostrato avarie decisive. E che cosa sarebbe,successo allora? Anche gli apparecchi trasmittenti erano inutilizzabili? Era la Terra irrevocabilmente destinata alla rovina?

I due uscirono, i giornalisti si erano allontanati, e così poterono raggiungere liberamente la Sede: poco tempo dopo il nano si trovava di nuovo nella camera a pressione, all'ultimo piano dell'edificio. Pitt Starner non ebbe il tempo di telefonare al suo capo: bruciava dalla curiosità. Dopo aver inserito i registratori entrò lui pure nella camera a pressione. Che cosa sarebbe venuto a sapere? Testa Grossa lo guardò con i suoi occhi grandi, straordinariamente scuri. In quell’attimo Pitt ebbe, come sempre, la sensazione che le preoccupazioni quotidiane sparissero per dar luogo a un'atmosfera di pensiero puro. Molto spesso se n'era meravigliato. Ma solo oggi provò questa sensazione con chiara consapevolezza.

Quale superiorità emanava da quel nano?

«Il disco potrà volare?» cominciò Pitt.

«No» rispose il nano.

Pitt rabbrividì involontariamente. No? Questo significava conoscere il fato e non poterlo impedire. E significava pure che tutti gli sforzi delle ultime settimane e degli ultimi giorni erano stati compiuti per sapere che si doveva morire.

«Le avarie...» cominciò a spiegare Testa Grossa «non sono irreparabili: un'altra cosa è molto più importante però: il carburante non è sufficiente!»

«Carburante?» ripetè. «Ma quello possiamo metterglielo a disposizione.» In Pitt si era riaccesa la speranza.

«Lo so» fu la risposta del nano «voi avete una serie di carburanti. In tutto circa sedici. qualità, se vogliamo includere il superossido di azoto, l'alcool e simili. Ma non posso usarne nessuno.».

«Non possiamo conoscere la formula del vostro carburante?» chiese Pitt di rimando.

«Certo!» Il nano fece la smorfia consueta e disse: «Non è difficile. Ma non so se lei potrà leggere la formula e ottenerlo su questo pianeta mediante sintesi. Mi permetto di dubitarne. Noi abbiamo osservato che anche su altri pianeti dominano leggi fondamentali diverse. Non esiste conformità tra i diversi pianeti. Ma se mi dà un foglio di carta le scriverò con quali sostanze è formato il nostro carburante. Però lo posso fare solo con la nostra scrittura, poiché non ho avuto ancora l'occasione di confrontare le vostre formule ed espressioni: sarà certamente diversa.»

Starner si affrettò a prendere carta e penna. Il nano cominciò subito a scrivere le sue formule. Pitt lo osservava con interesse. Dopo venti minuti Testa Grossa consegnò all'uomo molti fogli scritti fittamente. Pitt li prese ringraziandolo. Un solo sguardo gli permise di vedere che non ci si capiva niente. Fu sopraffatto da un sentimento di amarezza. Mentre lassù



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