Storie di sangue e di fantasmi by A.A.V.V

Storie di sangue e di fantasmi by A.A.V.V

autore:A.A.V.V. [A.A.V.V.]
La lingua: deu
Format: epub
editore: 21 Editore
pubblicato: 2017-02-06T23:00:00+00:00


Un vampiro

Luigi Capuana

«No, non ridere!» esclamò Lelio Giorgi interrompendosi.

«Come vuoi che non rida?» rispose Mongeri. «Io non credo agli spiriti.»

«Non ci credevo... e non vorrei crederci neppure io» riprese Giorgi. «Vengo da te appunto per avere la spiegazione di fatti che possono distruggere la mia felicità e che già turbano straordinariamente la mia ragione.»

«Fatti?... Allucinazioni vuoi dire. Significa che sei malato e che hai bisogno di curarti. L’allucinazione sì è un fatto anch’essa; ma quel che rappresenta non ha riscontro fuori di noi nella realtà. È per esprimermi alla meglio una sensazione che va dall’interno all’esterno; una specie di proiezione del nostro organismo. E così l’occhio vede quel che realmente non vede; l’udito sente quel che realmente non sente. Sensazioni anteriori accumulate spesso inconsapevolmente si ridestano dentro di noi, si organizzano come avviene nei sogni. Perché? In che modo? Non lo sappiamo ancora... E sogniamo (è la giusta espressione) a occhi aperti. Bisogna distinguere. Vi sono allucinazioni momentanee rapidissime che non implicano nessun disordine organico o psichico. Ve ne sono persistenti e allora... Ma non è questo il tuo caso.»

«Sì, mio e di mia moglie!»

«Non hai capito bene. Noi scienziati chiamiamo persistenti le allucinazioni dei pazzi. Non occorre credo che io mi spieghi con qualche esempio... Il fatto poiché siete due a soffrire la stessa allucinazione e nello stesso momento è un semplice caso d’induzione. Probabilmente sei tu che influisci sul sistema nervoso della tua signora.»

«No, prima è stata lei.»

«Allora vuol dire che il tuo sistema nervoso è più debole o ha più facile ricettività... Non arricciare il naso, poeta mio, sentendo questi vocabolacci che i vostri dizionari forse non registrano. Noi li troviamo comodi e ce ne serviamo.»

«Se tu mi avessi lasciato parlare...»

«Certe cose è meglio non rimescolarle. Vorresti una spiegazione dalla scienza? Ebbene in nome di essa io ti rispondo che per ora non ha spiegazioni di sorta alcuna da darti. Siamo nel campo delle ipotesi. Ne facciamo una al giorno; quella di oggi non è quella di ieri; quella di domani non sarà quella di oggi. Siete curiosi voialtri artisti! Quando vi giova deridete la scienza, non valutate nel loro giusto valore i tentativi, gli studi, le ipotesi che pur servono a farla progredire; poi se si dà un caso che personalmente v’interessa pretendete che essa vi dia risposte chiare, precise, categoriche. Ci sono pure troppi scienziati che si prestano a questo gioco per convinzione o per vanità. Io non sono di questi. Vuoi che te la dica chiara e tonda? La scienza è la più gran prova della nostra ignoranza. Per tranquillizzarti ho parlato di allucinazioni, di induzione, di recettività... Parole, caro mio! Più studio e più mi sento preso dalla disperazione di sapere qualcosa di certo. Sembra fatto apposta; quando gli scienziati già si rallegrano di aver constatato una legge, paffete!, ecco un fatto, una scoperta che la butta giù con un manrovescio. Bisogna rassegnarsi. E tu lascia andare: quel che accade a te e alla tua signora è accaduto a tanti altri. Passerà. Che



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.