A Shock by Keith Ridgway

A Shock by Keith Ridgway

autore:Keith Ridgway [Ridgway, Keith]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9780811230858
Amazon: 0811230856
editore: SUR
pubblicato: 2023-02-19T23:00:00+00:00


L’appartamento

Al piano terra, il giardino. Il terreno e il margine del terreno. Il prato, l’erba tagliata, che va ingiallendo. I piccoli cespugli, il loro legno, le foglie, i colori. Verde, crema, bianco, giallo, rosa, viola, qualcosa di arrugginito nell’angolo, vicino a una sedia rotta. Rose, lavanda, viole, peonie. Ortensie. Delphinium. Un gatto al sole. Un tavolo di metallo in mezzo al fango con la superficie di finte maioliche. Un annaffiatoio, però di plastica. Un paio di stivali vicino a una porta. Un vialetto vicino al muro della casa. Due case. Con il giardino condiviso. Due case, due porte sul retro. Silenzio, metà giugno. Silenzio fatto di aerei e di traffico. Di sirene. Da qualche parte, in un altro giardino, il rumore secco di un paio di cesoie, qualcosa che viene tranciato. Niente voci.

Voci. Al piano terra, da dietro la porta con gli stivali.

«Un tempo c’era una chiave per questa porta, una vecchia chiave enorme. Non so che fine abbia fatto. Adesso usiamo solo questi chiavistelli».

«Ok».

«E bisogna... vedi, c’è un gancio–»

«Ok–»

«Qui. Bisogna stare attenti alle dita, perché quando finalmente riesci a farlo scivolare parte a ghigliottina–»

«Ah–»

«Visto?»

«Oh cazzo Laura».

«Che cosa?»

«Ah, non ti sei fatta male al dito?»

«No tutto a posto. Questo qui è facile. Voilà».

La porta si apre e due ragazze e un ragazzo escono alla luce, strizzando gli occhi. Scendono, si fermano sul vialetto disponendosi in fila; alle loro spalle il buio di dentro, il fresco di dentro, un corridoio, la casa.

«È molto bello», dice il ragazzo.

La gatta si alza e va verso di loro. Una delle due ragazze si accovaccia e allunga una mano.

«Questa è la nostra cucciolotta. Ciao cucciola. Come stai? Eh? Tutta calda calda, cucciolotta bellissima».

«Come si chiama?»

«Non le abbiamo mai dato un nome. In realtà i gatti se ne fregano dei nomi, giusto? Non sono nemmeno sicura che possiamo considerarla nostra, a dire il vero. Eh cucciola? Di chi sei tu? Di chi sei, cucciolotta? La vediamo ogni tanto. È brava a prendere i topi, però».

La gatta si struscia addosso a tutti e tre e poi si inoltra nel buio alle loro spalle. Il ragazzo si gira e la guarda andar via, e poi i suoi occhi scivolano sulla facciata della casa. Si sofferma a osservare le finestre del primo piano. Il gradino di pietra ai suoi piedi ha crepe e venature simili a quelle di una mano. La vernice della soglia sembra ancora fresca. Ma il ragazzo guarda verso l’alto. I mattoni color sabbia bagnata, e la malta color sabbia asciutta, mattoni grandi quanto cassette della posta, le finestre con il cielo intrappolato nei vetri scintillanti.

Lui è molto giovane. Anche le ragazze sono giovani. Giovanissimi, tutti e tre in bermuda. Uno rosso, uno grigio e uno kaki. Il ragazzo e una delle ragazze indossano una canottiera. L’altra porta una camicia larga. Tutti e tre indossano delle infradito, tutte diverse. Tutti e tre hanno i capelli corti. Il ragazzo ha una barba ben curata. È bianco. Ha i capelli castano chiaro. Una delle ragazze ha la pelle scura e i capelli neri.



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