Assalto a mezzanotteil dardo avvelenato by Franklin W. Dixon

Assalto a mezzanotteil dardo avvelenato by Franklin W. Dixon

autore:Franklin W. Dixon
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2016-12-30T18:07:52.555000+00:00


11

− Che strano tipo di avvertimento − disse Frank. − Non sembra un messaggio intimidatorio, dice solo di andarcene perché c’è un pericolo in vista.

− Sembrerebbe più un amico che un nemico − dovette ammettere Joe.

− Forse Wallace è dalla nostra parte − continuò Frank, guardandosi attorno per vedere se qualcuno li stesse osservando.

− Comunque è impenetrabile, non si riesce a capire se è con noi o contro di noi!

Mentre Joe guardava affascinato l’espressione contorta della maschera indiana, Frank mise la mano sulla maniglia della porta e la girò. I cardini cigolarono mentre la porta si apriva di qualche centimetro.

− Strano che non tenga chiuso − osservò Frank.

− Forse si nasconde nei dintorni e ci sta osservando! − disse Joe.

− Potrebbe anche essere − rispose Frank − ma non abbiamo tempo per cercarlo. − Guardò l’orologio: − anzi è meglio che ci avviamo o perderemo l’autobus!

Frank chiuse la porta, diede un’ultima occhiata all’immagine, quindi si avviò a fianco del fratello verso il motel.

Presero le valigie e si incamminarono lungo la strada giusto in tempo per vedere in lontananza l’autobus che si stava avvicinando alla fermata. Salirono. Era mezzo vuoto; gettarono il bagaglio su un sedile, quindi si sedettero in fondo per poter ammirare meglio il paesaggio.

− Questa è vita − disse Joe; incrociò le mani dietro la nuca, si appoggiò all’indietro e chiuse gli occhi − niente cofani truccati, niente vandalismi, niente gente che insegue...

Fu risvegliato bruscamente dai suoi sogni da una gomitata nelle costole e da uno strattone.

− Basta adesso − disse Frank − guarda un po’ fuori dal finestrino...

Joe aprì gli occhi in tempo per vedere una Cadillac tutta lustra che li superava a velocità molto superiore al limite consentito; a quella vista emise un grugnito di disapprovazione.

− Ecco qua il nostro amico Elmont − disse Frank. − Chissà mai dove starà andando!

− È solo che non riesce a stare lontano da noi − mormorò Joe − o forse sta andando da suo zio per un altro rifornimento di soldi!

Frank rifletté molto seriamente sulla faccenda. La macchina di Chidsee si stava dirigendo verso Hawk Head... che ci fossero grane in vista da quelle parti? Che stesse andando anche lui dai Rideau per mettersi in contatto con i professori? Frank per un attimo distolse i suoi pensieri da quell’idea; cullato dal ronzio del motore e delle ruote, mentre gli sfrecciava davanti il paesaggio tranquillo della campagna, si ritrovò in uno stato di mezzo assopimento, sentì la testa che ciondolava ed infine si appisolò.

Tutto d’un tratto ci fu uno stridore di freni, gli Hardy furono lanciati in avanti e andarono a sbattere la testa contro il sedile di fronte.

Il primo pensiero di Joe fu che la Cadillac avesse deliberatamente cercato di mandare l’autobus fuori strada. Gli altri pochi sparuti passeggeri, due dei quali erano stati gettati in mezzo al corridoio, protestarono con grida rabbiose.

Gli Hardy lasciarono i loro sedili ed andarono a sedersi davanti.

− Cos’è successo? − chiese Frank al guidatore, tutto imbarazzato, che scuoteva la testa con aria disgustata.



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