(Eldowin 02) La leggenda degli Eldowin by Laura Iuorio

(Eldowin 02) La leggenda degli Eldowin by Laura Iuorio

autore:Laura Iuorio [Iuorio, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 9788834715574
editore: Fanucci
pubblicato: 2009-11-14T16:00:00+00:00


La volontà degli dèi

«Ce la fai?» chiese Laiàl preoccupato, voltandosi verso il mago.

Lorrin si fermò un attimo appoggiandosi al bastone nodoso, nel mezzo del bosco che declinava verso il villaggio. «Ho solo bisogno di una piccola pausa» ammise, massaggiandosi le reni. «Forse non ho davvero più l’età per queste cose.»

Laiàl aprì l’otre e glielo porse. «Non dire sciocchezze. Abbiamo attraversato la Cordigliera. Sarebbe stanco anche un uomo con la metà dei tuoi anni.»

Il mago abbozzò un sorriso. «Un uomo nemmeno ci arriverebbe, alla metà dei miei anni.»

«Allora so di cosa hai bisogno: di un bel bagno.»

«Alla Conca della Nebbia, eh? Sì, lo pensavo anch’io.»

«Con Amalia faceva miracoli» ricordò Laiàl. La sua vecchia governante sembrava davvero ringiovanita, dopo che aveva cominciato a immergersi nelle pozze calde. Laiàl era felice che dalla tragedia che li aveva colpiti fosse derivato almeno qualche aspetto positivo. Nonostante i dubbi iniziali, non si era mai pentito della decisione di portare Amalia in esilio con sé. Dopo la terribile perdita che aveva subito, era stato bello avere accanto a sé la persona che l’aveva cresciuto: una seconda madre, in fondo, e molto più indulgente e affettuosa di quella vera. Leandra non era mai stata un tipo espansivo, anche se gli aveva insegnato a superare le sue debolezze e a non lasciarsi mai abbattere dalle avversità, e di questo non poteva che esserle grato. In un certo senso, le due più importanti figure femminili della sua infanzia si erano compensate a vicenda, e gli piaceva pensare di dovere a entrambe l’adulto che era diventato.

Lorrin si sedette su un tronco abbattuto che fiancheggiava il sentiero. «Amalia… Sarà che sono affamato, ma mi fai venire in mente quell’ottima zuppa di verdure che cucinava lei. Non ne ho più assaggiata una simile.»

«Purtroppo non ha lasciato la ricetta.»

Laiàl ripensò con nostalgia alle piacevoli serate che lui e il mago avevano trascorso insieme ai tempi in cui Amalia gestiva la sua casa: un’ottima cena, accompagnata da vivaci discussioni su nuovi o antichi argomenti di studio, e poi una stimolante partita al gioco delle tavole, combattuta fino all’ultima pedina. Ovviamente non avevano rinunciato alle conversazioni e ai passatempi, ma Eledrel ed Ezedrin non erano cuoche altrettanto brave - per dirla tutta, la sua consorte se la cavava a malapena, ed era già un progresso rispetto al primo secolo di matrimonio - e ultimamente Eledrel aveva un modo di fare che lo metteva a disagio, in quelle occasioni sociali. Era di malumore, assumeva un’espressione di vago rimprovero e impazienza, come se lo accusasse di qualcosa. Di cosa, non sapeva. Dato che non era mai stato bravo a comprendere la natura femminile, glielo aveva chiesto apertamente, e più di una volta, ma lei era sempre stata evasiva. ‘Sono solo un po’ stanca’ diceva. Oppure: ‘Te lo stai immaginando.’ Pensava che fosse facile ingannarlo. È vero, sapeva di essere lento, in certe cose. Per anni era stato forse l’unico a ignorare il tenero sentimento che sua cugina Nerea nutriva per lui, o il fatto che Eledrel avesse smesso di giocare con le bambole e fosse diventata adulta.



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