Le oscenità oscillanti by Marcello Giglietta

Le oscenità oscillanti by Marcello Giglietta

autore:Marcello Giglietta [Giglietta, Marcello]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788869360787
editore: Eroscultura
pubblicato: 2016-07-06T22:00:00+00:00


ENZIMA

Sono giorni che non esco. Giorni che non vado in giro, che non vedo ragazze.

In questo caldo d’agosto, non è il massimo.

Faccio una doccia veloce ed esco rinvigorito.

L’anticiclone Caligola non mi dà problemi, ma è come se di colpo potessi sentire il sudore, l’odore della gente, la pelle delle ragazze, il loro sesso. E tanto intensa e continua è la percezione, che anche a distanza credo di avvertirla pur dove l’olfatto umanamente non può arrivare.

Un miracolo… un fenomeno… una nuda singolarità? Non ne sono convinto. Piuttosto lo definirei un desiderio intenso, aiutato da un’affascinante magia.

Vedo di schiena una ragazza bionda in shorts passeggiare con la borsetta sul bordo della strada, nei pressi del Panorama.

Abbasso il finestrino della mia auto e le mando un bacio insonoro, vista la distanza.

Riduco la velocità e procedo lentamente, in seconda; prossimo alla svolta, mi avvicino a lei e noto meglio le sue forme. Seguo il suo passo sostenuto, sincronizzo la mia mente ai suoi fianchi, ai glutei che si dimenano, allo scalpitio dei lunghi tacchi.

Inquadro meglio il culetto in movimento e faccio schioccare ancora un paio di volte le labbra in due baci bramosi: uno per natica.

Come se le avessi baciate, in movimento.

Non è in ogni caso lo stesso.

Sento crescere la tensione… Sarebbe forse il caso di buttarsi nell’acqua fredda della piscina comunale o della fontana nel parco.

La porta automatica del centro commerciale si apre e vedo davanti a me una giovane con un paio di shorts troppo corti per la sua età, circa diciassette anni o anche meno. La parte inferiore del sedere è semiscoperto e indossa una T-shirt che le lascia nudo l’ombelico. Avanza davanti a me, alta, bionda, scandinava, con un paio di infradito ai piedi che già immagino di pulire con la lingua, passandogliela tra le dita.

Sarei il tuo schiavo. Siediti su di me, stammi sopra e fa di me ciò che vuoi

Si ferma al box clienti.

Fine delle fantasie.

Devo proseguire; non posso fermarmi e attirare l’attenzione dei passanti.

L’aria condizionata del supermercato mi dà sollievo e, arrivato all’angolo surgelati, non riesco a staccarmi dai freezer.

È delizioso, il fresco sul calore.

Stuzzicante.

Tuttavia non posso stare qui tutto il giorno.

Una straniera passa, anche lei in shorts e T-shirt cortissima. Ha un bimbo accanto, il figlio, e anche un marito.

Ciò non diminuisce il suo fascino: è proprio bella, solo bruciata dal sole sulla pelle nordica. Pelle calda e arrossata.

Mi decido a fare la spesa.

Certo, non me lo spiego: l’odore intensificato delle persone dovrebbe riguardare anche gli uomini, ma evidentemente un enzima specifico distoglie la mia attenzione da loro.

È meraviglioso.

Fantastico.

Sento indubbiamente anche gli uomini, i bambini, ma non ci faccio caso.

Qualcosa in me seleziona ciò che è giovevole, conveniente, consono, e cosa non lo è. Un enzima!

In fila alla cassa, vedo davanti a me una tredicenne accompagnata dalla mamma. Molto in tiro, anche lei in shorts. I capelli legati, lievemente truccata, con una blusa aderente che mette in risalto le tettine.

Possibile che la madre la lasci uscire così, anche se accompagnata da lei?

Non mi persuado, ma attendere in fila dietro di lei è piacevole.



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