Feliz Navidad, detective (Italian Edition) by Carmen Amato

autore:Carmen Amato [Amato, Carmen]
La lingua: ita
Format: epub
editore: VIRGIBOOKS
pubblicato: 2020-12-25T04:00:00+00:00

* * *

Emilia si sentiva in un incubo surreale. Era alla guida del SUV della Mercedes e stava risalendo il viottolo privato del complesso residenziale in cui sorgeva l’hotel, alle spalle di Silvio, che faceva strada in una berlina anonima. Mancava meno di un’ora e mezza all’inizio del ballo, e lei stava lasciando Kurt da solo e stava guidando un veicolo che tutti i gangster di Acapulco sapevano che era di proprietà del capo dei Los Leones.

Il corpo senza vita di Oscar era tenuto in posizione eretta dalla cintura di sicurezza del sedile del passeggero, anche se la testa gli sballottava in ogni direzione a causa del terreno sconnesso. Il serpente tatuato gli si contorceva ad ogni balzo.

I tre fori praticati dai proiettili nel sedile di pelle del guidatore le graffiavano la pelle scoperta della schiena. Emilia sapeva che era meglio non soffermare troppo lo sguardo sulle chiazze di sangue e sui brandelli di carne e di tessuto organico che si stavano seccando sul cruscotto. L’olezzo nella macchina era pungente, ma Emilia non si azzardava ad abbassare i finestrini più di un dito. L’unico modo che aveva di mandare un po’ via quella puzza era accendere l’aria condizionata. Era vitale che i vetri spessi la oscurassero per tutto il tragitto.

Ma c’era comunque il rischio che le guardie al cancello privado la riconoscessero attraverso il parabrezza. Emilia si spettinò e coprì il viso il più possibile coi capelli. Doveva sperare che le guardie vedessero Oscar, lo dessero per ubriaco e si convincessero che aveva lasciato che una prostituta si mettesse alla guida della sua Mercedes Classe G.

Coi capelli che sembravano un nido d’uccello spazzato via dal vento e la pelle madida di sudore nervoso, Emilia riuscì a scavalcare il checkpoint al cancello senza intoppi. Silvio svoltò a sinistra sull’autostrada detta Carretera Escénica e puntò dritto verso Acapulco, lasciandosi rapidamente Puerto Marques alle spalle. Lei gli rimase alle calcagna.

Svoltarono verso nord all’incrocio con la Avenida Ruben Figueroa, quando avevano già percorso all’incirca tre quarti del tratto lungo la strada costiera. Un’altra mezz’ora di curve e svolte nel buio della notte ed arrivarono fino al quartiere Colonia Quebradora.

Il cuore del territorio nelle mani dei Los Leones.

Quella zona sorgeva di fronte ad un piccolo bosco, alle spalle del quale si ergevano le montagne che delimitavano la città ad ovest. Non c’era nemmeno un lampione ad illuminare le strade.

Emilia uscì di strada, si infilò in mezzo ad un mucchio di alberi e spense la macchina. Lei e Silvio risistemarono frettolosamente Oscar al posto di guida. Gli allacciarono la cintura, gettarono le chiavi a terra e lasciarono la sua pistola sul sedile del passeggero.

Per completare la messinscena, Emilia cacciò un urlo che squarciò il silenzio della notte e Silvio sparò alcuni colpi verso il bosco.

A Colonia Quebradora, urla e spari erano all’ordine del giorno. Nessuno sarebbe accorso. Al massimo, i poliziotti inquirenti si sarebbero imbattuti in qualcuno che poteva aver sentito qualche rombo di un motore, delle urla acute ed un paio di spari. Una delle

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