Passioni di una geisha by Jina Bacarr

Passioni di una geisha by Jina Bacarr

autore:Jina Bacarr [Bacarr, Jina]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788861836433
editore: Harlequin Mondadori
pubblicato: 2010-12-12T23:00:00+00:00


10

La notte era umida e calda. Mariko rannicchiata nell’angolo del sedile di fredda pelle del risciò guardava dappertutto mentre il veicolo a due ruote sobbalzava fra le pozzanghere. Hisa respirava forte ma regolare. Solo un piccolo perizoma copriva il suo corpo muscoloso. Calzava sandali di paglia.

Lo trovava molto attraente. Il suo corpo brillava nella pioggia. Non era la sola ad ammirarlo. Una splendida luna piena, femmina, gettava i suoi raggi sulla schiena nuda e sulle natiche del ragazzo come a esprimere l’approvazione del cielo. Mariko comprese perché Kathlene-san smaniava per il ragazzo del risciò.

Sospirò. Invece di coprire, il perizoma metteva in risalto il corpo forte. Lo sforzo di tirare il risciò gli induriva i muscoli e le natiche sode e perfette separate solo dalla sottile striscia di cotone si muovevano avanti e indietro, in su e in giù mentre correva. Si chiese se il suo onorevole pene fosse in erezione.

Cosa proverei se fosse dentro di me? Se il suo stelo di giada mi penetrasse? Avrebbe tanto voluto saperlo, avrebbe voluto liberarsi del senso del dovere e lasciare libero sfogo alla sua femminilità.

Troppo tardi si rese conto che l’espressione sensuale del suo viso era illuminata dalla debole luce della lanterna di carta sottile con l’insegna della casa da tè dell’Albero che Guarda Indietro, appesa a un lato del risciò.

Non poteva nascondersi dagli dei. Forse sarebbero stati clementi e non l’avrebbero punita per i suoi pensieri. Come se avesse intuito a cosa stava pensando, il ragazzo del risciò si voltò, le lanciò un bacio e con rapidi movimenti della lingua le fece capire che era più che pronto a soddisfare i suoi desideri più perversi.

Mariko imbarazzata fece cenno di no con la testa. A occhi bassi sventolò il ventaglio e posò la mano libera sul seno per placare il battito impazzito del cuore. Il ragazzo continuava a guardarla in attesa di un segnale qualsiasi che dicesse che aveva cambiato idea e aveva bisogno dei suoi servigi. Che lo desiderava. No, non poteva. Doveva dare retta alla okâsan e preservarsi per un benefattore.

Non si considerava bella ma era comunque ansiosa di soddisfare l’uomo scelto per lei. Avrebbe esaudito ogni sua richiesta, ridacchiò, anche di farsi legare nelle pose più audaci. Ne sarebbe stata capace?

Non era forse suo dovere?

Rise, pensieri peccaminosi e perversi continuavano a passarle per la mente. Guardare il barone che faceva l’amore con Youki le aveva fatto sognare le splendide favole, come la storia della Principessa dei fiori, che aveva aperto un petalo dopo l’altro al tocco di un fallo in erezione e poi si era aperta tutta per accogliere il pene al massimo della gloria. Come aveva fatto Youki molte volte dopo la cerimonia della deflorazione.

Mariko aveva spesso spiato, attraverso le fessure fra i paraventi o dallo spioncino, la geisha che intratteneva il cliente. Youki sollevava il kimono, poi il sotto kimono e denudava le gambe, il ventre e la morbidezza cremosa e umida che eccitava l’uomo che a quel punto la penetrava. E pompava, pompava fino a che lei gridava, urla rauche e fioche, che provenivano dal fondo della gola e la lasciavano senza voce.



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