Se bastasse l'amore by Arianna Gnutti

Se bastasse l'amore by Arianna Gnutti

autore:Arianna Gnutti [Gnutti, Arianna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2024-03-29T12:00:00+00:00


DAL DIARIO DI NONNA ORNELLA

30 marzo – martedì

[…].

Mi chiama una infermiera, mi fa segno di avvicinarmi e… ti vedo!

[…].

Arriviamo alla tua camera e finalmente sollevi la testa e mi guardi. Piangi e io con te. Ti abbraccio e ti accarezzo dolcemente.

«Vedrai Baby, passeranno veloci questi giorni, avevo tanta voglia di vederti, capisco che stai meglio con la mamma ma era tanto stanca…»

Mi guardi e con la tua sensibilità mi dici: «Nonna voglio tanto bene anche a te, ma mi manca la mamma».

Ti riempio di baci e cerco parole giuste per tranquillizzarti.

Ore 17: inizia il mio calvario. Vuoi fare gli addominali per mezz’ora e, dopo un’ora, li vuoi rifare. Mi dici che è ciò che fai con la mamma e vuoi che la chiami. Mi conferma che è vero. Sono disperata. Come posso rifiutarmi? Provo, ma inizi a piangere. Allora cedo e inizio a imbrogliarti di cinque o sei minuti senza farmi vedere, ma tu vuoi controllare l’orario sul display del telefonino. Cerco, nascosta, di cambiarlo e tu, intanto, controlli quello dell’iPad e mi dici che ho sbagliato. Arriva sera che sono sfinita. Demoralizzata e sfinita.

Arrivano faticosamente le 23. Abbiamo giocato a carte, abbiamo guardato un po’ di tv, poi ti sei lavata il viso, i denti, ti sei risciacquata la faccia almeno dieci volte. Ti lavo i piedi e ti faccio un massaggino con le creme che ti ho portato. Quando ho terminato, mi chiedi se posso fartelo una seconda volta. Faresti di tutto per ritardare il dormire. Manca un quarto a mezzanotte (ho spostato l’orario in avanti di mezz’ora). Diciamo le preghiere e ti addormenti. Finalmente. La mamma mi manda le ultime indicazioni.

Ti amo Maria Beatrice e sono certa guarirai, ci vuole tempo e pazienza, ma ce la faremo.

31 marzo – mercoledì

Ti sveglio alle 7.30 e già sei arrabbiata.

«È troppo tardi nonna, troppo tardi!»

Sei agitata e ti metti subito a fare gli addominali. Non mi voglio arrabbiare già al risveglio e ti lascio fare. Dopo 15 minuti ti dico: «Basta! Sono passati 20 minuti, basta!», non sapendo che sarà una giornata da incubo.

Hai 36,9 di temperatura, non è febbre, ma sono preoccupata. Dovresti fare la doccia, ma il naso inizia a sanguinare. Proviamo a fermare l’epistassi, ma non riusciamo. Chiamiamo aiuto. Ti fanno di tutto, ma non smette. Sei pallida da far paura. Tu vuoi fare la doccia, così per dieci minuti in più potrai stare in piedi. Ovviamente te lo proibiscono. E allora cominciano i pianti. I primi di una lunga serie in questa giornata orrenda.

[…]

Ore 16: dopo l’ennesimo rifiuto di farti fare gli addominali, esplodi e mi dici: «Tu nonna non capisci, io devo farli, devo!» Taci e poi lapidaria esclami: «Tu vuoi uccidermi!»

Mi si paralizza il corpo, penso mi si fermi il cuore.

Ti abbraccio e ti bacio e non trattengo le lacrime.

[…] Tu mi guardi, mi punti i tuoi occhi addosso e, con uno sguardo triste che non dimenticherò mai, sussurri: «Ti amo, nonna».

1° aprile – giovedì

[…]

Oggi, piangendo, quasi urlando, mi hai detto cose che mi hanno convinta che sei consapevole della gravità della tua malattia.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.