Storie di errori memorabili by Piero Martin

Storie di errori memorabili by Piero Martin

autore:Piero Martin [Martin, Piero]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2024-03-15T00:00:00+00:00


5.

Per un’elica in più: DNA, neutrini e neutroni

e gli sbagli che nascono (anche) dalla fretta

«Per colpa di un accento

un tale di Santhià

credeva d’essere alla meta

ed era appena a metà»

(Gianni Rodari, Il libro degli errori).

*

Se il falegname che vi ha costruito la cucina ha realizzato il piano di lavoro più corto del dovuto per venti parti su un milione, poco male. Anziché essere ad esempio di quattro metri, sarà più corto di 80 micron, lo spessore di un capello. Se il sarto vi fa quella giacca più lunga del dovuto per venti parti su un milione, sicuramente non sfigurerete davanti agli amici. E se siete passati davanti all’autovelox viaggiando a una velocità maggiore del limite per venti parti su un milione, state tranquilli che la multa non la prenderete. Quando però l’esperimento Opera ha rivelato che il viaggio dei neutrini partiti dal Cern di Ginevra terminava al Gran Sasso circa 60 miliardesimi di secondo prima del previsto, dopo aver percorso 730 chilometri, i fisici di tutto il mondo son rimasti sconvolti. Quei sessanta miliardesimi di secondo, un’inezia su scala microscopica, significavano che i neutrini – elusive particelle subatomiche di massa piccolissima e assai difficili da rivelare, il cui studio fornisce però cruciali informazioni in fondamentali campi della fisica – viaggiavano oltre il limite. Che in questo caso non significa violare il Codice della strada, ma uno dei pilastri della fisica, la teoria della relatività speciale, dato che il limite in questione era proprio la velocità della luce. Con tutto il rispetto dovuto al Codice della strada – va sempre e comunque rispettato – l’infrazione era ben più grave, perché avrebbe contraddetto direttamente la teoria della relatività di Einstein, che vieta che materia o informazioni vengano trasmesse a velocità superiori a quella della luce. Se fosse stato confermato il risultato sperimentale avrebbe significato una gigantesca rivoluzione nel sapere scientifico. Cose da far tremare le vene e i polsi.

Quando i fisici ottennero le misure la prima reazione fu quindi di estrema sorpresa, ma anche di grande prudenza, ben espressa anche nel comunicato stampa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che il 23 settembre 2011 annunciava i risultati: «Il risultato di Opera è basato sull’osservazione di oltre 15.000 eventi registrati dal rivelatore dei laboratori dell’INFN e sembra indicare che i neutrini viaggino a una velocità di 20 parti per milione al di sopra della velocità della luce, il limite della velocità nel cosmo. Tenendo conto delle straordinarie conseguenze di questi dati, si rendono necessarie misure indipendenti prima di poter respingere o accettare con certezza questo risultato. Per questo motivo la collaborazione Opera ha deciso di sottoporre i risultati a un esame più ampio nella comunità. Lo studio della collaborazione è disponibile in forma di preprint su arxiv.org [uno dei principali e più autorevoli archivi contenenti bozze di pubblicazioni di articoli scientifici sottoposti a riviste specialistiche]».

Anche l’articolo scientifico non indulgeva a facili entusiasmi e si riferiva solo a una “anomalia”, sconfessando esplicitamente «qualsiasi interpretazione teorica o fenomenologica dei risultati». In pratica i fisici di Opera si limitavano a documentare le misure, raccolte al meglio delle loro capacità.



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