Ultracorpi by Francesca Marzia Esposito

Ultracorpi by Francesca Marzia Esposito

autore:Francesca Marzia Esposito [Esposito, Francesca Marzia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Minimumfax


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LE RAGAZZE DAI CORPI WEIRD

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ELEMENTARE

«Mangio tutto, anche la pasta, e non ho mai ricevuto pressioni psicologiche». È il titolo di un articolo uscito per La Repubblica qualche anno fa, precisamente il 4 febbraio del 2012, e riprende la dichiarazione di Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra, allora trentatreenne, in seguito allo scandalo anoressia scoppiato in quel periodo nel mondo della danza. L’articolo continua: «Quello della Garritano è soltanto un modo per farsi pubblicità, per far parlare i giornali. Nulla di quello che dice è vero. Le anoressiche o le bulimiche nel mondo della danza sono mosche bianche. In ventidue anni di attività all’Opéra di Parigi, dove ho studiato da ragazzina, ne avrò vista una su mille».

La Abbagnato è una ballerina dotata di un fisico atletico e asciugato a dovere, ed è tecnicamente molto forte. Ha un piglio da prima della classe in scena. È conscia e sicura di essere sopra la media e da questa condizione di elezione si lascia guardare. Lo sa, di essere evento straordinario. È anche bellissima secondo i canoni. Volto cinematografico, capelli biondi, zigomi spigolosi e occhi da cerbiatto. Iconograficamente incarna la bellezza algida della nobiltà, la pulzella altera e ammaliatrice. Oggi di anni ne ha quarantaquattro e ha dato l’addio alla danza. Anche se con quel corpo potrebbe calcare ancora benissimo le scene per un altro po’ di anni. Lei però preferisce dedicarsi al ruolo di direttrice del corpo di ballo del teatro dell’Opera di Roma.

Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, invece, è una ballerina scaligera diventata popolare a seguito di una dichiarazione che rilasciò all’Observer, quotidiano britannico. Ai tempi stava promuovendo il suo libro autoprodotto La verità, vi prego, sulla danza!, dove raccontava la sua quotidianità di ballerina dedita alla sbarra, al lavoro, al rigore e alla gioia del danzare (senza quindi nessun contenuto scandaloso). A corollario dell’intervista le chiesero se secondo lei nel mondo della danza le ballerine avessero problemi col cibo, e lei rispose: Sì. Ma con tutta la semplice e lapalissiana evidenza della verità. L’Observer ottenne lo scoop desiderato e decise per un titolo di immediato richiamo: «Una su cinque ballerine alla Scala è anoressica». Il pezzo rimbalzò sulle testate straniere e, quando arrivò da noi, la Scala se la prese. La Garritano venne licenziata seduta stante per «lesione all’immagine del teatro e della scuola di ballo». Non solo: i vertici della Scala aggiunsero che, rilasciando quella dichiarazione, la loro ballerina aveva violato i doveri fondamentali che legano un dipendente al suo datore di lavoro, facendo saltare il rapporto di fiducia alla base di tale legame. La Garret rispose con una mail: «Mi sento amareggiata perché non sono stata capita e perché le mie parole sono state decontestualizzate: non intendevano offendere nessuno. Ho solo raccontato la mia esperienza personale, che è simile a quella di molte ballerine. Non avrei mai pensato che potesse essere visto del male in questo, al contrario ho sempre creduto che informare e informarsi fosse l’inizio di una guarigione importante».

Se hai frequentato anche solo un corso di danza amatoriale, non puoi non essere entrata in contatto con certe dinamiche.



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