Un uomo felice by Arto Paasilinna

autore:Arto Paasilinna [Paasilinna, Arto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788870916430
Google: ikW3zgEACAAJ
editore: Iperborea
pubblicato: 2021-04-15T12:12:29+00:00

19

La sera del primo maggio si venne a sapere che la signora Rummukainen aveva messo al mondo due gemelline al centro medico di Kuusmäki.

La notizia raggiunse Jaatinen al Motel della Provinciale. Ma come, già fatto? Erano davvero passati nove mesi da agosto? L’ingegnere si eclissò discretamente nella cabina telefonica della hall dell’albergo e chiamò il reparto maternità.

«Come stanno la signora Rummukainen e le bambine?»

«Chi parla?» si informò la levatrice di turno.

«Il padre… cioè il padrino. Va tutto bene?»

La levatrice riferì che il parto era andato come meglio non si poteva. Mamma e neonate stavano benissimo, proprio due belle bambine. Pesavano tre chili e cento una e tre chili e tre l’altra. Il travaglio era durato un paio d’ore, era cominciato la sera prima alle dieci, e a mezzanotte era già tutto finito. La levatrice chiese ancora da parte di chi dovesse portare i saluti, ma Jaatinen non si tradì, limitandosi a dire che avrebbe fatto un salto di persona più tardi. Ma si informò anche se il padre fosse già andato in reparto a vedere le bambine, e la donna confermò che il preside era già passato prima ed era atteso di nuovo in serata.

Dunque Jaatinen non poteva andare a vedere le creaturine negli orari di visita. Tornò quindi nella sala del ristorante e ordinò un buon cognac. In fondo era davvero sollevato. Due bambine, e in buona salute! Che bellezza. Leea aveva fatto la sua parte alla grande, congratulazioni! Ma le due piccole erano poi davvero figlie sue? Solo Leea sapeva la verità.

Comunque fosse, l’essenziale era che stessero bene. Il buon vecchio cognac e la gioia della plausibile paternità incoraggiarono Jaatinen ad abbandonarsi alla dolce ebbrezza dell’alcol. Verso le otto di sera lasciò il Motel e si diresse al centro medico, non però in direzione del reparto maternità, bensì in quella del pronto soccorso. Il dottor Pajunen, medico di guardia di fresca laurea, gli chiese cosa desiderasse.

«Senti un po’, Pajunen. Non è che potresti lasciarmi vedere le due piccole Rummukainen?» biascicò l’ingegnere con voce impastata.

«E che c’entri tu? A quanto dicono, mi risulta che fra te e il preside non corra tanto buon sangue.»

«Ma è proprio per questo che ho bisogno del tuo aiuto. Fammi il favore, dai, vammi a prendere quelle bambine, anche una alla volta, se preferisci. Vorrei vederle. E non me la sento di andare di persona alla maternità.»

Il medico replicò freddamente che le bambine erano ancora nella sala post parto e non si poteva andare a prelevarle così a piacimento. Vedeva benissimo che Jaatinen era totalmente sbronzo e non aveva nessuna intenzione di dargli retta. Ma che tipo strampalato era, quell’ingegnere? pensò tra sé.

Jaatinen se ne andò dal centro medico deluso. Che razza di modi! Impedire a un padre di conoscere le sue creature! Lo sfiorò l’idea di rivendicare il diritto di vedere i frutti del proprio lavoro, ma il buon senso gli suggerì che non era il caso.

Recuperò la bici appoggiata al muro del Motel e zigzagando risalì tutto il corso centrale di Kuusmäki fino al portone di casa.

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