Å by Lukha B. Kremo

Å by Lukha B. Kremo

autore:Lukha B. Kremo [Kremo, Lukha B.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
ISBN: 9788895414485
editore: Kipple
pubblicato: 2011-12-31T23:00:00+00:00


5

– No. No. Sì. No. Sì. Sì. No. Sì.

– Cosa vuoi dire? – chiede Don Bruno con la voce ferma.

– Sì. Sì. No. No. No. Sì. Sì. No.

– Non capisco. Ti ho chiesto come ti chiami.

– No. Sì. No. Sì. Sì. No. No. No.

– È un codice binario?

Il volto dell’uomo sotto la coperta guarda nel vuoto. Gli occhi sono spenti. Ma dalla bocca sputacchia pus e pezzettini di materia densa e scura.

– No. Sì. No, si vede chi sei.

Quando il prete sente la frase si avvicina a ciò che rimane del corpo dell’uomo.

– Bene. Ora dimmi chi sei tu.

– Nessuno.

Don Bruno sorride, pensando a Ulisse.

– Tu sei un ammasso di cacca parlante – continua l’essere.

Don Bruno stringe il crocefisso: – Dove hai sentito queste parole?

– Sono dentro questo cervello: massa di carne in putrefazione.

– Ti riferisci a me?

– A voi. Tu e questo moncherino. Siete come virus.

– Ah, quindi tu stai… possedendo questo corpo?

L’uomo risponde con una risata sputacchiante. Don Bruno cerca di riparare il crocefisso dai pezzettini di materia che fuoriescono dalla sua bocca.

– Lo senti questo odore? – prosegue l’essere. – È l’odore della morte. Voi siete morti da eoni, e nessun ricordo è rimasto, nemmeno una particella che vi è appartenuta, né ai vostri manufatti né ai vostri corpi.

– E tu come lo sai?

– Io parlo da tempo limite verso infinito.

Don Bruno inarca le sopracciglia. È uomo di Chiesa, e non deve credere subito alle parole di una persona sconvolta.

– Tua mamma è morta in un incidente stradale sull’Aurelia, tuo padre è affetto da Alzheimer, tua sorella si è trasferita a Milano, da piccolo amavi gli aquiloni, ab uno disce omnis, aliena vitia in oculis habemus, a tergo nostra sun, nihil morte certium, omnia fert aetas o preferisci il sanscrito, il cinese medievale, o una lingua che non esiste? Li conosco i tuoi prontuari, sai? Se vuoi sapere se questo corpo è posseduto…

Don Bruno stringe forte tra le mani il suo piccolo Gesù in croce.

– Secondo le vostre ridicole regolette, sì, sono un demone, Satana, Belzebù, chi cazzo vuoi tu, ah ah ah!

Don Bruno mostra il crocefisso all’omuncolo. – Quindi conosci anche Lui?

L’essere si fa improvvisamente serio.

– Certo. L’esemplare. Carne spappolata e morta. Come ti dicevo.

Don Bruno si fa forza e alza la voce: – Allora, vediamo. Perché hai preso tutte quelle vite, e perché continui a torturare questo poveraccio?

– No. No. Sì. No. Sì. Sì. No. Sì.

– Non ti capisco, rispondi alla mia domanda!

– Perché… quale dei perché vuoi conoscere? Il perché della causa o il perché del fine?

– Quello che vuoi. Parla!

L’uomo ridacchia ancora un po’.

– Come vuoi. Perché il limite di Heisenberg è stato superato proprio della quantità giusta per creare un numero di elementi chimici necessari per farti parlare da quella cloaca che è la tua bocca, prete. Tu e tutti i tuoi merdosi simili.

E continua: – E perché col tempo qualcuno o qualcosa, le interferenze degli inframondi, hanno fatto in modo che miliardi di ammassi carnosi alitassero in quelle fogne di pianeti che avete.



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