Frammenti della Terra by Adrian Tchaikovsky

autore:Adrian Tchaikovsky [Tchaikovsky, Adrian]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
ISBN: 9788834743195
editore: Fanucci
pubblicato: 2022-06-29T22:00:00+00:00

18

Idris

Come in un’inquietante eco del vicino insediamento umano, era evidente che gli Originatori avevano un debole per i cerchi concentrici in architettura. O forse aveva qualcosa a che fare con la loro tecnologia; o qualcos’altro di completamente diverso. Qualunque fosse lo scopo, quei cerchi erano ciò che rimaneva di quella che avrebbe potuto essere una città. Forse. Erano visibili come striature nel grigio terreno coperto di cenere di Jericho, dove le forme di vita vegetali erano state tagliate via. Oppure si potevano notare sotto strane strisce di vegetazione scolorita. Ogni cerchio racchiudeva uno strano labirinto di fondamenta sepolte. Era come se l’intero sito fosse composto da una serie di labirinti annidati l’uno dentro l’altro; ognuno largo a sufficienza solo per essere attraversato con facilità da un bambino. Idris poteva vedere dove stava lavorando la squadra di archeologi, perché un’intera fetta di rovine era stata portata alla luce. Lo scavo si estendeva al momento per due metri in profondità, e Idris considerò quanto più in basso potesse arrivare. L’idea di un chilometro di stretto labirinto sotterraneo in agguato sotto di loro gli fece torcere le budella. Eppure in qualche modo sentiva che era lì.

Le rovine sembravano fatte di pietra erosa. Forse il morso degli elementi nel corso dei secoli senza fine aveva dato a quelle strutture il loro aspetto ruvido e irregolare. Tuttavia la lavorazione della pietra dei livelli più bassi non era più liscia. Forse è normale che abbia questo aspetto? A quel punto il mezzo di terra stava facendo il giro intorno al cerchio più esterno, attento a non schiacciare qualche rifiuto dall’inestimabile valore archeologico. Idris vide alcune tende a cupola lì vicino – molto grandi, con stanze individuali che si protendevano come boccioli dal centro a raggiera. Erano illuminate dall’interno, adesso che il sole stava tramontando. Il bacino sprofondato, circondato dall’alta foresta, significava che la notte scendeva all’improvviso sullo scavo.

«Che cosa» chiese Kris a Robellin «impedisce a quei maledetti polipi e al resto di loro di… banchettare con tutti voi?»

«La metà dell’energia del nostro generatore viene usata per creare un’enorme interferenza statica em» disse loro il biologo. «Ci incasina per bene tutte le comunicazioni, ma equivale a urlare nelle orecchie di qualunque bastardo voglia venirci addosso.» Il suo sorriso scivolò via. «Tuttavia, è come diceva il vostro amico. Niente di molto grosso viene quaggiù. Non gli piace.»

«Le rovine emettono delle frequenze em?»

«Sarebbe una spiegazione maledettamente bella, vero? Purtroppo no. Abbiamo fatto tutti i test e sono morte. Sono morte da centinaia di migliaia di anni – una stima al ribasso. Non ci aspettiamo che abbiano lasciato acceso il forno o altre cazzate.»

Idris smise di ascoltare perché stava guardando le rovine – no, stava sentendo le rovine. Poteva percepirle allo stesso modo di come percepiva gli Attraversamenti e i nodi del nonspazio. Qualcosa era attivo, lì. Qualcosa strattonava i confini della sua mente, come se qualcuno lo tirasse per la manica. C’era un peso metafisico sull’intera area. Era parte della struttura, della forma, la strana disposizione simile a un

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